Presente all’incontro anche Grazia Francescato e il manduriano Gregorio Mariggiò
Per contrastare la grave crisi idrica che ciclicamente interessa la nostra Regione, ci obbliga all'assunzione di atteggiamenti responsabili ed efficaci.
La Puglia ha bisogno di circa 50 milioni di metri cubi in più all’anno, questo è il dato che risulta dal Piano d’Ambito.Tra le modalità di acquisizione dell’acqua è stato detto e scritto che una di queste è la dissalazione di acque marine e salmastre. Questa scelta che noi, Verdi, riteniamo, dal punto di vista economico che ambientale, sia da scartare e che vadano perseguite altre strade: dalla riduzione delle perdite nelle condutture alla corretta gestione degli invasi e dighe, all’incettivazione del risparmio idrico stesso.
I Verdi per la Pace di Manduria, proseguendo il proprio impegno politico in difesa del proprio territorio ma dell’ambiente in generale, contro gli sprechi di denaro pubblico, contro le mega strutture a forte impatto paesaggistico e ambientale, con l’aiuto del Presidente nazionale del nostro partito Grazia Francescato, hannoorganizzato un incontro con il Presidente della Regione
Puglia, on. Nichi Vendola, per illustrare un progetto di recupero di acqua dolce.
Presso la sede romana della regione Puglia si è svolto l’incontro con il Presidente della regione Puglia ed il suo capo di gabinetto avv. Francesco Manna tra la dott.ssa Grazia Francescato (presidente nazionale dl Partito dei Verdi), dott. Vincenzo Pitone (economista ambientale), prof. Erasmo Venosi (docente di fisica del Politecnico di Trieste), il prof. Antonio Stefanon (docente di Scienze Ambientali dell’Università Cà Foscari di Venezia) e Gregorio Mariggiò (esecutivo regionale Pugliese del Partito dei Verdi).
Lo studioso prof Stefanon, nell’incontro, illustrando il progetto, ha affermato che risulta possibile intercettare almeno 30 milioni di metri cubi di acqua dolce, che sgorgano nel mare di Taranto.
Le uniche verifiche da fare, riguardano il recupero del grado di salinità, i cui tempi di esecuzione sono stati quantificati nel tempo di 3 mesi, e contestualmente definire l’uso delle acque stesse. Una delle ipotesi, che nel predetto incontro è stata detta, è quella di destinare l’acqua intercettata, all’Ilva, recuperando, così, quella che l’impianto siderurgico preleva per usi industriali dalle condotte dell'AQP.
I costi di investimento sono valutate in almeno un decimo di quelli di un impianto di dissalazione.
Esecutivo Cittadino del Partito dei Verdi per la Pace - Manduria
La Puglia ha bisogno di circa 50 milioni di metri cubi in più all’anno, questo è il dato che risulta dal Piano d’Ambito.Tra le modalità di acquisizione dell’acqua è stato detto e scritto che una di queste è la dissalazione di acque marine e salmastre. Questa scelta che noi, Verdi, riteniamo, dal punto di vista economico che ambientale, sia da scartare e che vadano perseguite altre strade: dalla riduzione delle perdite nelle condutture alla corretta gestione degli invasi e dighe, all’incettivazione del risparmio idrico stesso.
I Verdi per la Pace di Manduria, proseguendo il proprio impegno politico in difesa del proprio territorio ma dell’ambiente in generale, contro gli sprechi di denaro pubblico, contro le mega strutture a forte impatto paesaggistico e ambientale, con l’aiuto del Presidente nazionale del nostro partito Grazia Francescato, hannoorganizzato un incontro con il Presidente della Regione
Puglia, on. Nichi Vendola, per illustrare un progetto di recupero di acqua dolce.
Presso la sede romana della regione Puglia si è svolto l’incontro con il Presidente della regione Puglia ed il suo capo di gabinetto avv. Francesco Manna tra la dott.ssa Grazia Francescato (presidente nazionale dl Partito dei Verdi), dott. Vincenzo Pitone (economista ambientale), prof. Erasmo Venosi (docente di fisica del Politecnico di Trieste), il prof. Antonio Stefanon (docente di Scienze Ambientali dell’Università Cà Foscari di Venezia) e Gregorio Mariggiò (esecutivo regionale Pugliese del Partito dei Verdi).
Lo studioso prof Stefanon, nell’incontro, illustrando il progetto, ha affermato che risulta possibile intercettare almeno 30 milioni di metri cubi di acqua dolce, che sgorgano nel mare di Taranto.
Le uniche verifiche da fare, riguardano il recupero del grado di salinità, i cui tempi di esecuzione sono stati quantificati nel tempo di 3 mesi, e contestualmente definire l’uso delle acque stesse. Una delle ipotesi, che nel predetto incontro è stata detta, è quella di destinare l’acqua intercettata, all’Ilva, recuperando, così, quella che l’impianto siderurgico preleva per usi industriali dalle condotte dell'AQP.
I costi di investimento sono valutate in almeno un decimo di quelli di un impianto di dissalazione.
Esecutivo Cittadino del Partito dei Verdi per la Pace - Manduria