Il delfino, di giovane età, presentava sul dorso e sulla testa vari graffi e ferite
«Nei giorni scorsi, passeggiando sulla spiaggia della litoranea manduriana, abbiamo fatto uno spiacevole incontro: tra gli scogli invasi da spazzatura giaceva senza vita un piccolo delfino. Da un’analisi più attenta si è risaliti benissimo alla tenera età dell’esemplare, che mostrava sul dorso e in particolar modo sulla testa vari graffi e ferite.
Sono stati immediatamente sollecitati telefonicamente gli enti competenti e dopo pochi minuti è giunto sul posto un rappresentante della capitaneria di porto, che ha avviato tutte le procedure del caso.
Dopo qualche giorno, ancora tristi per l’episodio del delfino, la dura realtà ci ha nuovamente riportati sullo stesso lato di costa dove, incredibilmente, il mare e lo stesso litorale erano invasi da schiuma.
Tutte le ipotesi sono valide: da quella che vede la causa in una microalga le cui tossine, in particolari condizioni climatiche, producono questa schiuma in superficie che poi inevitabilmente si deposita sulle coste, all’altra, di uno sversamento di sostanze chimiche in mare aperto da parte di qualche grossa nave in transito nel golfo. Allo stato attuale si possono fare solo ipotesi, in attesa del responso dell’ARPA; da parte della stessa c’è stata piena disponibilità a ritornare sul luogo nel caso il fenomeno perduri o si ripresenti in maniera ancora più evidente.
Da loro anche la promessa di effettuare altre campionature al largo, per poter approfondire la questione.
Non ci resta che attendere sperando di avere al più presto i risultati degli esami».
Il circolo Legambiente Manduria