mercoledì 30 ottobre 2024


29/12/2008 07:42:16 - Manduria - Attualità

La soddisfazione della presidente Maria Josè Calò: «Superato il tetto delle 500 donazioni»

 
La festa dei donatori di sangue iscritti all’Avis. Ovvero la festa della solidarietà.
«Di chi dona» ha sottolineato la presidente della sezione Avis di Manduria, prof.ssa Maria Josè Calò, «senza attendersi il ringraziamento perché ad usufruire di questo gesto di solidarietà è una persona che non ha voce, che, cioè, nella maggior parte dei casi, non si conosce e non si conoscerà mai».
E’ proprio questa la magia dei donatori Avis: ridanno speranza di vita ad uno sconosciuto. E lo fanno solo per il piacere di aiutare il prossimo e per una sorta di dovere civico che anima ogni gesto di solidarietà.
La festa della sezione Avis di Manduria, che ha avuto luogo ieri sera nell’aula consiliare e che è stata aperta dai canti natalizi del coro “La banda di bambù” del III Circolo Didattico, diretto dal maestro Salvatore Moscogiuri (per l’occasione arricchito da alcuni ragazzi solisti, giovani talenti locali dall’ottima impostazione canora), è servita per offrire una benemerenza simbolica ai donatori più assidui (il simbolo in rame e in argento dell’Avis per coloro che hanno raggiunto, rispettivamente, le 8 e le 16 donazioni) e per ufficializzare un record prestigioso: è stato sfondato il tetto delle 500 donazioni.
«Sembrano poche, ma vi assicuro che andando a ritroso nel ricordare gli sforzi compiuti è davvero un ambito traguardo» ha rimarcato la prof.ssa Calò, che ha ricordato come si sia passati dalle 12 donazioni del primo anno, alle 50 del secondo, alle 70 del terzo, per poi giungere alle 350 del quarto e le oltre 500 donazioni del 2008.
Un risultato raggiunto grazie all’opera di sensibilizzazione svolta dall’Avis e dal sostegno fornito dalle istituzioni.
«Questa vuol essere la festa di Natale, una festa di famiglia, della grande famiglia Avis, che mi onoro di rappresentare, una festa dove ci si incontra per scambiarsi gli auguri, per un sereno anno nuovo, per il lavoro svolto e per quello che svolgeremo. Un augurio particolare a tutti noi donatori, per quello che facciamo in silenzio, senza rumore, senza visibilità. E se i risultati sono notevoli, il merito è da attribuire anche alle istituzioni pubbliche, che sempre in maniera benevola rispondono alle nostre richieste».
E’ poi intervenuto il sindaco Francesco Massaro, il quale, ringraziando tutti i donatori Avis («Che riescono a dare colore e serenità in un ambiente, l’aula consiliare, che a volte brilla per i bisticci»), ha ricordato come tutte le iniziative promosse dall’Amministrazione per il Natale 2008 siano legate da un tema comune: quello della solidarietà.
«Vi sono tante persone in difficoltà, che non riescono a trovare una casa in affitto o che non arrivano alla fine del mese» ha ricordato il dott. Massaro. «E’ importante, quindi, che vi sia un impegno comune per cercare di dar vita ad una primavera sociale. L’Amministrazione è sempre disponibile ad aiutare chi si opera nel settore del volontariato. Ho il piacere di annunciare che proprio nella mattina del giorno di Natale la giunta ha deliberato un importante contributo alla casa di accoglienza della chiesa Madre: 6.000 euro».
Ha poi preso la parola proprio mons. Franco Dinoi, arciprete di Manduria, il quale si è compiaciuto per la crescita in città delle opere di solidarietà.
«Dio lo si incontra anche accogliendo chi soffre, chi è emarginato o malato» ha fatto notare mons. Dinoi. «Impegnandosi nella solidarietà, si avverte una importante crescita interiore: una crescita nei valori e una crescita di fede cristiana».
Poi mons. Dinoi ha posto l’accento sull’emergenza educativa.
«La notte di Natale, dopo la Santa Messa, abbiamo portato, in processione, la statuina di Gesù Bambino nel presepe che l’Amministrazione ha voluto allestire in piazza. Ebbene» ha segnalato l’arciprete di Manduria, «tantissimi giovani presenti in piazza hanno dimostrato la massima indifferenza: hanno continuato a parlare, a fumare o a bere birra. E qualcuno ha anche tentato di prenderci in giro. Ecco perché è necessario che tutti quanti siano impegnati in un ‘unica direzione: lavorare per il bene della città che amiamo».
E’ poi intervenuto anche il presidente provinciale dell’Avis, Paolo Miola, il quale ha ricordato le difficoltà incontrate quando la sezione è stata fondata.
«Ma avevo notato che c’era tanto entusiasmo e tanta voglia di crescere» ha detto Miola. «Ed i risultati sono puntualmente arrivati. L’Avis, in provincia di Taranto, è impegnata a raggiungere l’autosufficienza nella disponibilità di sangue».
Infine il dott. Giuseppe Stranieri ha sottolineato come grazie alle donazioni dell’Avis è possibile superare momenti che a volte sono drammatici e che mettono a repentaglio la vita del prossimo.
Nella galleria fotografica, nell'ordine, due componenti il coro "La Banda di Bambù", Paolo Miola e Giuseppe Stranieri.










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