Questo vitigno potrebbe essere una nuova opportunità per la vitinicoltura salentina
“I “Fiani”, una nuova opportunità per la vitivinicoltura salentina”.
E’ il tema di un dibattito che si terrà questa sera (mercoledì), alle ore 18, presso la sala del Museo del Vino Primitivo della cantina Produttori Vini di Manduria.
Relazioneranno il prof. Vito Savino, preside della Facoltà di agraria dell’Università degli Studi di Bari (“Piattaforma ampelografica pugliese: stato e miglioramento sanitario” il tema del suo intervento); il dott. Pierfederico La Notte, del CNR, Istituto di Virologia Vegetale e Centro di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura Basile Caramia (“Note storiche e caratteristiche produttive dei "Fiani" in Puglia” il tema della sua relazione); il dott. Leonardo Pinto, enologo (“Prospettive enologiche e commerciali” il tema della sua relazione.)
Coordinerà i lavori Fulvio Filo Schiavoni, presidente dei Produttori Vini di Manduria.
Il Fiano è nelle Puglie fin dal XII/XIII secolo, portatovi probabilmente da Carlo d'Angiò.
La vitivinicoltura pugliese si è sempre caratterizzata per la produzione di vini rossi, ma, se nella Puglia questo vitigno ha comprovate radici, la diffusione del Fiano consentirebbe, in prospettiva, ai vitivinicoltori salentini di produrre un bianco italico che, grazie alla sua struttura importante, può essere apprezzato anche dagli amanti del vino rosso.