mercoledì 30 ottobre 2024


27/03/2010 06:57:57 - Manduria - Attualità

Testimoni di solidarietà: il giorno speciale della S.M.S Marugj- Frank

Vista dal vivo sembra una cartolina in 3D, una di quelle foto, modello college americano, da inserire nell’annuario degli eventi importanti, un colpo d’occhio straordinario che immortala l’intera famiglia scolastica della S.M.S Marugj -Frank, ospite dell’Oasi Santa Maria, in quello che ormai tutti conoscono come il campo di “Papa Rafeli”.

Ci sono tutti, ma proprio tutti: alunni, docenti, la dirigente prof.ssa Maria Rita Pisarra, il comitato genitori, cui si deve l’organizzazione delle giornata, l’associazione ANSPI S..Anna, con i suoi volontari, padre Gabriele Meccariello, in rappresentanza dei Padri Servi di Maria ed ex docente anch’egli, le suore, presenti nella persona di suor Leonia Ungaro, il personale Ata, il presidente del Consiglio d’Istituto, portavoce di tutti i genitori degli alunni.
Ma ci sono soprattutto loro, gli ospiti anziani dell’Oasi, guest star per un giorno sul red carpet della celebrità, con i fari puntati addosso, come si addice alle grandi star, con i flash pronti ad a fissare i loro volti, stupiti per l’essere divenuti improvvisamente vip per caso, al braccio delle tirocinanti dell’Istituto Falcone di Sava, preoccupate per loro, mentre occupano i primissimi posti di un teatro a cielo aperto, che non offende e non urta la sensibilità di nessuno, in cui non si professa un solo credo, non si decreta il predominare di una sola cultura e non si parla in nome di un leader, un boss, uno chef, e non per riferirsi al capo di una brigata di cucina.
Ci si siede a terra, insieme, a cerchio, intorno agli anziani, sotto lo stesso cielo grigio, cornice ideale di una settimana di Passione, per definire un’unica zona franca sottratta a qualsiasi dogana o regime per consentire al passato ed al futuro di confrontarsi insieme, per arginare il degrado di valori di questi ultimi tempi, per segnare la continuità della vita, quella vera e sana, per non rassegnare le dimissioni al fallimento della famiglia, per non cedere alla tentazione di dire ogni giorno: “ho fallito  vivendo per niente”.
Si ha solo la presunzione di parlare d’amore, per riscattare con un gesto di sentita solidarietà verso il prossimo, un gesto di alto tradimento che mette in croce ogni giorno non solo il Cristo da 2000 anni a questa parte, ma la comunità mondiale vessata dai terremoti, dal consumismo che nega ai più ciò che regala copiosamente allo spreco  di pochi.
Parla di amore per la vita la prof.ssa Mezzano, che mentre introduce la manifestazione, richiama l’attenzione dell’intera comunità scolastica sull’importanza di vedere “... nel nostro futuro il nostro passato; parla d’amore padre Gabriele, tornato alla guida della sua parrocchia dopo trent’anni, presenza fondamentale per intere generazioni, al quale spetta il compito di dare i numeri e non nel senso metaforico del termine  per censire la partita doppia delle povertà di alcuni paesi da conto in rosso in uscita perenne, affermando che: “... Cristo non è rimasto nel sepolcro e l’umanità non se n’è accorta”.
Parla d’amore sbagliato la dirigente, “...soffocato da una società di veleni e di asti, in cui c’è bisogno che la scuola profonda amore...”. Parla d’amore il comitato genitori che denuncia lo smarrimento della famiglia, l’indifferenza delle istituzioni e, lo fanno proprio lì, in un ospizio in cui del rapporto genitori figli non rimane nulla. Parlano d’amore gli sponsor, presenti simbolicamente con i loro prodotti riflesso di un’autentica attenzione: la Cantina e l’Oleificio Sociale di Manduria, la Società
Cooperativa, il Consorzio Produttori Vini, il panificio Pinto, il panificio Pasticceria Pandolci.
Ma parlano d’amore loro, i protagonisti e lo fanno in modo diretto, senza mezzi termini andando al cuore del senso stesso della Pasqua, ricorrendo ai linguaggi che conoscono, la danza, la musica, la recitazione, i colori, il ballo, nel coro e con gli strumenti didattici, in un linguaggio da mélange di cinesico e prossemico, di silenzio e parti recitate per gridare nell’alleluia tutta la forza di una nuova generazione che ha dalla sua il fascino della giovinezza, benedetta da un Cristo sullo sfondo e sulla
croce listata a lutto, parabola di tutte le religioni.
Un ultimo atto di generosità da happy end conclude una giornata dalle tinte forti, voluta non solo dalla scuola, ma dal comitato genitori per ricordare i dolori di un mondo sofferente: 3 ceste, di cui una donata alla casa di riposo Santa Maria, per testimoniare l’attenzione dei commercianti di Manduria verso gli ospiti di questa casa e che raccolgono il meglio della tradizione gastronomica locale, ed altre due, oggetto di una riffa i cui proventi saranno devoluti in beneficenza.
Lo scambio di auguri finale è l’occasione per abbracciarsi, per accorciare le distanze, per stringere le mani, per avvicinare le guance, per consolidare rapporti, per esprimere il calore autentico ai nonni che, finita la manifestazione, al braccio dei camici bianchi degli operatori escono garbatamente di scena, ponendo domande, smarriti e stupiti, con gli occhi pieni di contentezza e con il cuore gonfio di gioia per l’essere stati ancora una volta protagonisti assoluti della loro storia.
E mentre rifanno a ritroso al strada che hanno percorso, lasciano la spazio a chi vuole segnare, insieme, le orme del loro sentiero.
Auguri sinceri nonni!

Mimmo Palummieri










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