L’intervento interessa una superficie complessiva di circa 2 ettari, di cui gran parte per il ripristino dei cordoni dunali compresi tra la battigia e il sentiero naturalistico, da restaurare con messa a dimora di arbustivi autoctoni
Con l’autunno è arrivato il momento di riprendere i lavori di riqualificazione della Salina Monaci, partendo dalla messa a dimora delle essenze autoctone per la ricostruzione degli habitat.
In questi giorni saranno utilizzate circa 8.000 piante secondo le attività progettuali previste:
• messa a dimora di essenze erbacee autoctone delle zone umide retrodunali (cespi e/o rizomi), che sono state precedentemente prelevate dalla zona, moltiplicate e stoccate in vivai temporanei; la quantità di cespi previsti, sarà utilizzata anche negli interventi di restauro vegetazionale dell’habitat 1420 “Praterie e fruticeti alofili mediterranei e Termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosi)”;
• nella zona prive di vegetazione, rappresentate da alcuni varchi abusivi al bacino, si stanno utilizzando sempre gruppi di elementi erbacei perenni con elementi edificatrici dell’habitat 1420;
• nelle zone prive di vegetazione, si utilizzeranno, invece, gruppi di elementi arbustivi autoctoni, tipici degli habitat 2260 “Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavanduletalia” e 2250* “Dune costiere con Juniperus spp.”, mediante messa a dimora di 1 elemento arbustivo per mq, la cui fornitura proviene direttamente da vivai appositamente accreditati alla produzione di piante forestali.
L’intervento interessa una superficie complessiva di circa 2 ettari, di cui gran parte per il ripristino dei cordoni dunali compresi tra la battigia e il sentiero naturalistico, da restaurare con messa a dimora di arbustivi autoctoni, tipici degli habitat 2260 e 2250*; un’altra zona oggetto d’intervento è rappresentata dalle aree ubicate tra il sentiero naturalistico e la salina, tipico dell’habitat 2260.
“Una rigenerazione e tutela che passa anche attraverso la difesa delle dune, la cui genesi è una storia affascinante nella quale la vegetazione della sabbia gioca un ruolo da protagonista. È un processo lento e graduale che richiede migliaia di anni”.
Ricordiamo che il rispetto di poche semplici regole è di fondamentale importanza per la sopravvivenza delle comunità vegetali e dell’avifauna limicola costantemente minacciati dalla pressione antropica.
Miriamo a far diventare la biodiversità della Salina Monaci un “viaggio esperienziale”: stay tuned!
Intervento finanziato con fondi POR Puglia 2014/2020 - Azione 6.5
Comune di Ugento & Comune di Manduria