La proposta parte dal capogruppo leccese del Pd Rotunno.
«Creare un sistema diffuso per ottenere l’inclusione del Barocco
leccese nella lista del patrimonio dell’Unesco»
Manduria in un circuito per valorizzare il Barocco salentino? Una sorta di indicazione in tal senso arriva in una nota di Antonio Rotundo, capogruppo del Pd leccese. Rotundo si sofferma sulla necessità di scendere in campo per ottenere il riconoscimento del Barocco leccese e la sua inclusione nella lista del patrimonio dell’Unesco.
«Da tempo, infatti, abbiamo presentato un’apposita mozione in consiglio comunale per sollecitare il governo cittadino in tale direzione» si legge nella nota di Rotundo. «Per queste ragioni siamo d’accordo con la delibera adottata dalla giunta con la quale si conferisce l’incarico per l’avvio delle procedure richieste. Ma sappiamo che il raggiungimento di questo prestigioso obiettivo non sarà né facile, né scontato. Sono tantissime le realtà, sia nazionali che europee, che si propongono, e pertanto avremo da vincere una concorrenza molto forte ed agguerrita. Saremo sicuramente perdenti in partenza se pensiamo di proporre solo il Barocco della nostra città perché è noto che l’Unesco non accetta candidature di singole realtà comunali ma quelle di aree omogenee».
E nel documento di Rotundo compare quindi anche Manduria.
«Si tratta perciò di avanzare una proposta per un sistema diffuso che metta insieme, oltre a Lecce, centri quali Martina, Manduria, Grottaglie, Mesagne sino a Maglie, Galatina, Nardò, Gallipoli ed altri. In questo modo la proposta avrà certamente più chances che la proposta della sola nostra città non avrebbe. Per queste ragioni è opportuno e necessario unire le forze e procedere di intesa sia con la Provincia che con gli altri Comuni alla presentazione di un progetto unitario del territorio del Salento».