Appuntamento alle ore 20,30 nella sede di “CasaPì”, associazione culturale di recente costituzione, in contrada Scarpone
È il pomeriggio del 7 agosto del 1990 quando Simonetta Cesaroni viene barbaramente uccisa con ventinove coltellate in un appartamento al terzo piano di via Carlo Poma n° 2, nel cuore di uno dei quartieri “bene” della capitale. È un lavoro saltuario da contabile per l’ufficio regionale dell’“Associazione italiana alberghi per la gioventù” il motivo che porta quel giorno la ragazza, non ancora ventunenne, a trovarsi tra quelle mura. Sono passati quasi trentatré anni da quei fatti ma, nonostante un lungo percorso processuale, nessun colpevole è stato ancora trovato.
Tra i tanti «cold case» della storia italiana, delitti irrisolti per i quali la legge non prevede prescrizione (da quello di Giorgiana Masi a quello di Elvira Orlandini, dal delitto della Cattolica al mostro di Udine) quello passato nell’immaginario collettivo come “il delitto di via Poma” è sicuramente uno tra i più noti, anche per le piste emerse di tanto in tanto, che hanno intrecciato la vicenda al mistero della scomparsa di Manuela Orlandi e all’imperversare della Banda della Magliana.
Casi dei quali torna sovente occuparsi la trasmissione “Atlantide”, condotta su La7 da Andrea Purgatori; una delle penne di spicco della sua redazione è quella di Raffaella Fanelli che proprio all’omicidio della giovane romana ha dedicato il suo ultimo libro: “Chi ha ucciso Simonetta Cesaroni?” (Ponte alle Grazie, 2023).
Quella che compone questo mistero è materia che la Fanelli conosce e sa usare molto bene: le sue interviste a Giusva Fioravanti, a Angelo Provenzano e a Totò Riina fanno parte già della storia del giornalismo; da una sua inchiesta del 2019 la Procura di Roma prende le mosse per riaprire le indagini sul delitto Pecorelli. Insomma, una fuoriclasse del giornalismo investigativo, come dimostrano anche le sue precedenti collaborazioni con per “La Repubblica”, “Sette - Corriere della Sera”, “Panorama”, “Oggi” e con trasmissioni televisive quali “Quarto grado” o “Chi l'ha visto?”.
Proprio per discutere delle tante piste, delle ipotesi, degli errori, dei depistaggi che hanno accompagnato per oltre trent’anni questo mistero, la brillante giornalista sarà nella città di Manduria domani, mercoledì 7 giugno, alle ore 20.30. L’appuntamento è in contrada Scarpone dove la Fanelli sarà ospite di “CasaPì”, associazione culturale di recente costituzione che, dopo il debutto e la presentazione alla comunità avvenuta lo scorso 28 maggio con un incontro di musica e degustazione enogastronomica, si propone questa volta in una veste “impegnata”.
A moderare e a interagire con l’autrice ci saranno Giuse Alemanno e Omar Di Monopoli.
L’ingresso è libero.
Vanni Schiavoni