«Sono entrato personalmente nel cantiere attraverso il cancello di accesso, inspiegabilmente aperto, ho girovagato su tutti gli impianti e ho constatato lo stato di rischio a cui è esposto, compreso quello di essere oggetto di furti e vandalizzazioni»
Il consigliere regionale Fabiano Amati ha pubblicato un post, corredato da una serie di foto, sullo stato di abbandono del depuratore consortile Manduria-Sava. Ecco il testo.
«Il cantiere del nuovo depuratore Sava-Manduria, pieno di tecnologia e con lavori quasi finiti, risulta accessibile a chiunque, senza guardiania e in stato di abbandono. E tutto questo mentre migliaia di cittadini di quell’agglomerato galleggiano sulla cacca, inquinando il suolo e il mare bellissimo di quella zona.
Sono entrato personalmente nel cantiere attraverso il cancello di accesso, inspiegabilmente aperto, ho girovagato su tutti gli impianti e ho constatato lo stato di rischio a cui è esposto, compreso quello di essere oggetto di furti e vandalizzazioni.
Ho chiesto immediatamente la convocazione in audizione di Acquedotto Pugliese, per ottenere l’immediata messa in sicurezza e conoscere la data di avvio all’esercizio del depuratore.
Sul depuratore di Sava-Manduria faccio battaglie dal 2009, contro la vena inquinante di tante personalità no-a-tutto, dedite a suggestionare le paure delle persone e purtroppo senza considerare o accorgersi che nel 2023 c’è una parte di Puglia che ancora vive nelle condizioni che apparvero ad Achille Sclavo nelle due conferenza svoltesi a Bari l’11 e 12 dicembre 1911 sul tema delle fognature e della depurazione.
Quella della depurazione nell’agglomerato Sava-Manduria è una situazione vergognosa e non più tollerabile. Penso che le continue inerzie e omissioni, configurino a questo punto ipotesi volontarie d’inquinamento ambientale, senza possibilità di comprendere - tuttavia - quale sia lo scopo utile di tanto scempio».