Arricchisce il panorama culturale cittadino di un punto luce di rara caratura
L’apertura del “Museo Eugenio Selvaggi”, inaugurato a Manduria, arricchisce il panorama culturale cittadino di un punto luce di rara caratura. Una targa a fissare il momento, non senza un pizzico di commozione della famiglia nel momento in cui essa è stata svelata. Il notevole afflusso di visitatori e l’unanime apprezzamento ricevuto dimostrano il forte legame che la famiglia Selvaggi ha storicamente mantenuto con il territorio.
La nuova realtà museale, completamente privata, è situata all’interno degli storici ambienti di Palazzo Selvaggi, laddove ha sede altresì, fruibile agli studiosi, una ricca e prestigiosa biblioteca, denominata “Apulia”.
Sia il museo che la biblioteca sono due tessere di un più ampio e fecondo progetto culturale ideato proprio da Eugenio Selvaggi (1872-1961), operatore culturale di primo piano nella Puglia della prima metà del Novecento. Successivamente ripreso dall’associazione “Pernix Apulia di Eugenio Selvaggi”, tale progetto è stato validamente portato avanti, fino alla sua realizzazione, dal suo presidente dottor Rocco Selvaggi (Università di Amburgo), nel ruolo altresì di Direttore della Biblioteca e del Museo. La finalità perseguita dall’associazione è quella di valorizzare e far conoscere, condividendolo, il notevole patrimonio culturale, artistico e letterario di Eugenio Selvaggi.
Il percorso espositivo del ”Museo Eugenio Selvaggi” propone ai visitatori, oltre al pregevole patrimonio librario, le collezioni di abiti storici (fine XVIII secolo) e di reperti archeologici appartenuti a Eugenio Selvaggi e alla sua famiglia. L’allestimento della sala degli abiti è stata curata da Eleonora Turco, dottoressa in Scienze e Tecnologie della Moda, e da Monica Cannillo, restauratrice di manufatti tessili all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. L’allestimento della sala dei reperti archeologici è stata curata da Valentino Desantis, archeologo dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma e socio Archeoclub.
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