I versi riportati dall’autore alla fine di ogni biografia
Come anticipato nel precedente articolo (disponibile al seguente link https://www.facebook.com/100076247505635/posts/pfbid0gmctXFC1m2NybbaC1Ey9Lyry481Z9CYPqQgAqkUzStvmYjTZJwVFVx9BQAH2iMvpl/), pubblichiamo oggi i versi riportati dall’autore alla fine di ogni biografia. Ogni componimento, costituito di otto versi in rima alternata più un ritornello, “canta” le vicende biografiche della regina di cui si racconta nel testo. Illustrazioni di Ugo Fontana.
«Regnavano i re, con la corona in testa, / lo scettro in una mano e l’altra sulla spada:
però, oltre il potere, qualcosa d’altro resta, / al di là delle guerre, c’è ancora molta strada.
Ma, ogni dieci re, regnava una regina, / lo scettro in una mano, ago e filo nell’altra,
meno rude d’un re, certo meno assassina, / potente più di una forza più delicata e scaltra.
Donne regine, prese / nel giro del potere: / regnarono gloriose, / ma furono leggere.
E Galla fu la prima, quando ancora / l’Impero dei Romani era potente,
bella e delicatissima signora, / ma forte e coraggiosa nella mente,
sorella e madre di imperatori, / moglie di un re straniero e un generale,
fra corti e guerre e faticosi amori, / raccolse il bene nel bosco del male.
Donne regine, prese / nel giro del potere: / regnarono gloriose, / ma furono leggere.
Seconda fu Adelaide di Borgogna, / cui Berengario tolse i bei capelli,
e la rinchiuse poi, senza vergogna, / nel più isolato e scuro dei castelli:
ma lei fuggì di notte, coraggiosa, / e poi, nobile, bella e assai tenace,
d’Ottone imperatore fatta sposa, / fu forte in guerra e generosa in pace.
Donne regine, prese / nel giro del potere: / regnarono gloriose, / ma furono leggere.
La terza da cantare è Margherita, / prudente figlia di un imperatore,
che tessé a lungo il telo della vita / con fili della forza e dell’amore.
Ahimé, le nacque morto il suo bel figlio, / e, dopo quello, non ne ebbe più,
curò i nipoti con molto consiglio / e ora dorme in pace, là a Brou.
Donne regine, prese / nel giro del potere: / regnarono gloriose, / ma furono leggere.
La quarta è Isabella di Castiglia, / che volle come sposo Ferdinando,
col quale generò e fece famiglia, / condividendo il trono e il comando.
Regnò a lungo con passione e impegno, / facendo leggi popolari e belle,
cacciò i musulmani dal suo regno, / spedì un Colombo su tre caravelle.
Donne regine, prese / nel giro del potere: / regnarono gloriose, / ma furono leggere.
La quinta da cantare è Caterina, / che dalla sua Firenze andò a Parigi
E, in tempi di politica assassina, / lottò contro interessi loschi e bigi.
Ahi, Caterina, quando i cristiani, / invece di occuparsi dell’amore,
si danno morsi come gatti e cani, / riempiendosi di sangue e di dolore!
Donne regine, prese / nel giro del potere: / regnarono gloriose, / ma furono leggere.
La sesta da cantare è Elisabetta, / regina d’Inghilterra e donna sola:
nel reggere il comando fu perfetta, / pronta visione e precisa parola.
Non prese mai marito e, in amore, / segui una rotta agile a corsara,
all’Inghilterra diede forza e onore, / e all’Inghilterra fu per sempre cara.
Donne regine, prese / nel giro del potere: / regnarono gloriose, / ma furono leggere.
Maria Teresa, settima regina, / si conquistò a cavallo il suo potere
mettendosi e tenendo sulla testa / una corona molto ballerina.
Contro la Prussia, con gran volontà, / lottò ostinatamente e si difese.
Riempì sedici culle, ma metà / da morte o malattia furono prese.
Donne regine, prese / nel giro del potere: / regnarono gloriose, / ma furono leggere.
Anche l’ottava fu una Caterina, / che dell’Impero russo ebbe il governo,
dove fischiando, gelida rovina, regna il crudelissimo re inverno.
Amò un polacco, poi un militare, / poi Pugacev, che dopo fu brigante,
poi altri ancora: amare e governare, / questo, per Caterina, era importante.
Donne regine, prese / nel giro del potere: / regnarono gloriose, / ma furono leggere».