giovedì 21 novembre 2024


09/10/2024 09:30:21 - Manduria - Cultura

A ritrovarlo lo studioso di storia patria Giuseppe Pio Capogrosso: «Si tratta di un manoscritto dal titolo “Dilucidatio immortalitatis anima e intellectiva ad mente Aristotelis philosophorum principis”»

Ho il piacere di annunciare la recente scoperta, in un archivio privato cittadino, di un volumetto manoscritto dal titolo “Dilucidatio immortalitatis anima e intellectiva ad mente Aristotelis philosophorum principis”. Il libro è rivestito da una coperta in pelle su cartone, realizzata con materiale di recupero ed è composto da cinquantatré pagine in formato 19 x 25, interamente manoscritte con calligrafia chiara e ordinata.

Mancano le pagine iniziali nelle quali doveva sicuramente leggersi il nome dell’autore (è presente solo, lacerata e priva della metà parte superiore, quella che precede il testo dell’opera), mentre sul foglio di guardia anteriore si legge la nota contenente l’ex libris che, per motivi di riservatezza della famiglia proprietaria, ometto di trascrivere.

Il titolo rimanda a quello (con il quale coincide alla lettera) dell’opera di fra’ Pietro Rasea (o Roseo) concittadino e, maestro domenicano, noto teologo e filosofo, che, secondo l’Arnò[1] e il De Simone[2], fu stampata in Napoli nel 1598 e dedicata al Marchese del Tufo. L’opera, fino ad oggi nota solo nel titolo, non è presente tra i volumi conservati nella locale biblioteca civica, né in altre; è peraltro assente anche nel catalogo del censimento nazionale delle edizioni italiane del XVI secolo.

La veste manoscritta del volumetto farebbe pensare o a una prima stesura dell’autore, prima dell’edizione a stampa, oppure ad una copia successiva ad uso di studio o di biblioteche private, realizzata in economia o a causa dell’esaurimento di quelle a stampa. Alcune espressioni usate nel testo (v. ad es. “D. nosterAquinus” a pag.15, letteralmente: “nostro signore d’Aquino”, riferito a S.Tommaso aquinate) collocano la composizione dell’opera in ambito domenicano.

L’autore, figlio del notar Donato e di Laura de Vigilanza fu priore del convento dei domenicani di Casalnuovo-Manduria e teologo, menzionato da Gianbattista Arnò[3] tra i medaglioni degli uomini memorabili di Manduria nel XVI secolo e prim’ancora nei manoscritti di don Francesco Maria Ferrara[4], del correligioso padre Domenico Saracino[5] eda padre Bonaventura da Lama[6], figura altresì nel Librone Magnodelle famiglie di Manduria al tomo II, colonna 962[7]. Come maestro degli studi dell’Ordine dei Predicatori (o Domenicani) della Provincia di S. Tommaso, tenne la cattedra di filosofia nel convento di S. Maria sopra Minerva a Roma.

Di lui si conosce una seconda pubblicazione intitolata “Breve relatione della solenne processione, e de' ricchi, e nobili apparati, fatti nella festa del glorioso padre San Thomaso d'Aquino, del sacro ordine de predicatori celebrata nella città di Napoli alli 20 del mese di gennaio, dell'anno MDCV. Eletto, et acclamato da tutto il popolo di quella, per loro protettore, titulare, e padrone”, stampata in Napoli nel 1605 per i tipi di Tarquinio Longo[8][9].

Il ritrovamento dell’opera filosofico-teologica, reso possibile grazie alla collaborazione con i referenti del Centro Culturale di Formazione Permanente Plinio il Vecchio di Manduria (che ringrazio per la segnalazione del volumetto), sarà senz’altro utile a far luce su uno dei protagonisti della vita intellettuale della nostra città del XVI secolo.

 

Giuseppe Pio Capogrosso

 

[1]Arnò Giambattista, “Manduria e Manduriani”, Scuola Tipografica Antoniana – Oria 1954.

[2] Casotti Francesco De Simone Luigi, Dizionario biografico degli uomini illustri di Terra d'Otranto, (ristampa) ed. P.Lacaita - Manduria 2006

[3]Arnò., op.cit.

[4] Ferrara Francesco Maria, “Breve e vera notizia di Manduria, detta Casalnuovo, e delli suoi cittadini” manoscritto 1713, pubblicato in “Manoscritti inediti di Castorio Sorano e Francesco Maria Ferrara” a cura di W. Tommasino, ed. Filo, Manduria 2000;

[5]Saracino p. Domenico, “Brieve descrizione dell’antica città di Manduria oggi detta Casalnuovo”, manoscritto 1788, entrambi presso Bibll. Com.leM.Gatti Manduria.

[6]In effetti Pietro Rosea fu filosofo e teologo di fama citato da padre Bonaventura da Lama tra gli uomini che caratterizzarono la vita intellettuale di Casalnuovo nel Cinquecento. Dilucidatioimmortalitatisanimaeintellectivae( cfr . B. DA LAMA, Cronica de’ Minori della Provincia rifornìmata di S.Nicolo’, MagnoParte seconda. Dove si descrivono i conventi, che attoalmentepossedono; colle notizie di quelle citta, e ville, dove furono fabbricati. Composta dal r. p. Bonaventura da Lama, pag.67.

[7] Librone Magno

[8] Toppi N., Biblioteca Napoletana, Napoli, 1678, pag.249; Di Pietro Roseo (da Mandurio.) • 1605 Numero di pagine:24 Pubblicazione:1605 Editore:Per Tarquinio Longo Lingue:Latino, Italiano Autore:Pietro Roseo (da Mandurio.) Collaboratore:Tarquinio Longo

[9] A frà Pietro Rasea è dedicata la via cittadina che costeggia l’oratorio delle Opere Parrocchiali della Chiesa Matrice di Manduria.

Nell’immagine: la prima pagina del volume.











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