«Controlli a rilento per la bonifica della sabbia al bitume»
«Alla mia sollecitazione a bonificare il tratto di spiaggia della litoranea manduriana nel quale sotto la sabbia, a circa dieci metri dalla battigia, erano state nascoste tonnellate di materiale bituminoso, il dirigente del Comune di Manduria mi ha risposto ricordando che, in data 3 maggio, erano stati concessi 45 giorni al presunto autore materiale del reato per la bonifica…».
L’ambientalista Mimmo Carrieri esprime la propria perples sità sulla risposta del Comune di Manduria al sollecito per bonifica dell’area, già posta sotto sequestro dalla Guardia di Finanza, ma comunque frequentata da centinaia di bagnanti, molti dei quali all’oscuro della vicenda.
«Faccio presente che alla data dell’8 luglio, giorno in cui mi sono recato nei pressi dell’area sottoposta a sequestro dalle Fiamme Gialle, erano trascorsi ben 66 giorni dalla lettera di invito a bonificare l’area» ricorda Carrieri. «Quindi erano stati abbondantemente superati i 45 giorni stabiliti dalla diffida alla quale il dirigente del Comune di Manduria fa riferimento nella sua nota. Certamente non sarei dovuto essere io a risollevare il problema in piena estate, ma altri si sarebbero dovuti attivare soprattutto ai fini della tutela della salute pubblica, affinché i destinatari della diffida provvedessero a quanto ad essi intimato».
Carrieri ricorda poi che la legge concede un’altra possibilità in questi casi.
«Comunque mi preme sottolineare che il sindaco, oltre ad es sere tale, riveste anche la carica di prima autorità sanitaria e che, è anche responsabile della pubblica e privata incolumità in quanto esercita le funzioni di Ufficiale del Governo. Pertanto, qualora i diffidati responsabili dell’inquina - mento della spiaggia non dovessero provvedere alla bonifica dell’area, in base alla normativa vigente in materia di tutela ambientale (L. 152/06), spetta al Comune rimuovere il bitume posto sotto la sabbia e successivamente addebitare le spese ai responsabili».