giovedì 21 novembre 2024


18/10/2024 10:25:52 - Manduria - Cultura

«Questo romanzo è il mio personale racconto della malattia che ha colpito mia nonna (Alzheimer). È anche un tentativo di descriverla dal punto di vista di una ragazzina, filtrata attraverso il realismo magico»

In uscita il nuovo romanzo dell’autrice manduriana Lucia Perrucci: si intitola “Nelle case dei morti non ci sono scale”. Farà parte della collana “I Grandi” di Mondadori. E’ rivolto ai ragazzi a partire dai 12 anni, ma nella sperimentazione del fantastico tipica del modo di raccontare di Lucia Perrucci, la lettura può essere un’esperienza su più livelli (per questo il libro è rivolto anche agli adulti).

«C’è avventura, mistero e paura, ma anche un delicato approccio a un tema molto profondo e intimo (la malattia dell’Alzheimer che conosco bene perché ha colpito mia nonna), affrontato attraverso la rappresentazione simbolica del surrealismo e tramite il percorso dei protagonisti all’interno di una casa che fa sparire chi la abita, in un gioco letterario che sfrutta, inevitabilmente (visto il tema) una struttura su più piani temporali» le parole dell’autrice manduriana. «È un tentativo di descrivere questa malattia dal punto di vista di una ragazzina, filtrata attraverso il realismo magico.

È quella malattia che cambia tutto, le persone e le famiglie, come le crepe cambiano i muri e le ferite cambiano la pelle, gli sguardi e la voce».

Una storia familiare che affronta il delicato tema di malattia e dolore in un racconto di tensione che tiene incollato il lettore fino all’ultima pagina. Il realismo magico di sette minuti dopo la mezzanotte incontrano il brivido di Coraline.

Un’avventura che aiuta ad affrontare il tema del ricordo attraverso personaggi ben caratterizzati e legami familiari forti (come quello tra cugini) in grado di stimolare nei lettori coinvolgimento, memoria e senso di appartenenza.

SINOSSI - Estate anni ’90. Sono passati due anni dall’ultima volta in cui Dodo ha visto i suoi cugini e lei, la nonna, nella sua casa in Puglia. Due anni dall’incidente in cui metà della villa è stata divorata dal fuoco. Dodo non ha mai

voluto ripensare a quel giorno, alle fiamme, a lei, che ancora abita quella casa, ma che già sembra lontana. Adesso che la famiglia si è riunita, però, non può fare a meno di tornare in quel luogo ancora una volta. E ancora una volta nessuno le crede. Ma quando strani avvenimenti cominciano a funestare la villa e gli adulti sono troppo presi dai loro litigi per accorgersene, toccherà ai ragazzi affrontare la minaccia. E per farlo Dodo, suo fratello Giulio e i cugini Cesare, Camillo e Cecilia dovranno entrare nel ventre scuro dell’edificio, nella parte bruciata, proibita e nascosta, in cui tutto si confonde e si distorce, dai corridoi serpeggianti alle mura che si sgretolano nella cenere, dentro stanze piene di ombre, porte che

spariscono e scale che cambiano direzione, come se tutto fosse animato dalla casa stessa. O da lei. Perché in fondo le

case somigliano sempre a chi ci abita dentro. E se non capiranno in fretta che cosa vuole, la casa finirà per divorarli tutti, dal primo all’ultimo.











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