Confagricoltura: stop ai pignoramenti dello Stornara finché la riforma dei consorzi non viene approvata
«Chiediamo che lo Stornara e Tara blocchi i pignoramenti agli agricoltori in vista dell’approvazione della riforma dei Consorzi di bonifica».
La richiesta di “congelare” la situazione è arrivata questa mattina dal presidente di Confagricoltura Taranto, Gerardo Giovinazzi, che in conferenza stampa ha illustrato la posizione della sua organizzazione agricola. «E’ stata approvata in commissione – ha riferito – la bozza di riforma con la quale la Regione Puglia sta mettendo mano al settore riducendo da sei a quattro i consorzi pugliesi e inglobando quello tarantino, lo Stornara e Tara, in un bacino più ampio denominato Salento e che comprenderebbe l’Arneo e il Terre d’Apulia. Questa riforma non ci piace perché non risolve il problema e, sostanzialmente, è la fotocopia della situazione precedente senza affrontare realmente il nodo della gestione, con il rischio concreto che la voragine dei debiti, circa 300 milioni di euro, venga pagata dagli agricoltori». Per Confagricoltura, invece, la soluzione sta nello sdoppiamento del pacchetto consorzi: «La parte che riguarda la gestione del territorio – ha ipotizzato Giovinazzi – dovrebbe essere affidata alla Protezione civile, che finanzierebbe le aziende agricole che in concreto fanno manutenzione, ciò consentendo notevoli risparmi. Per la parte finanziaria, invece, esiste un debito da cattiva gestione accumulato nel tempo e che dovrebbe essere sanato dalla Regione. Resta il fatto che la forma Consorzio va cambiata, perché così come è anacronistica». Questo a medio termine.
Nel breve termine, tuttavia, resta in piedi la vicenda tutta tarantina dello Stornara e Tara legata alle cartelle esattoriali e ai pignoramenti già avviati contro aziende disseminate su circa un migliaio di ettari serviti. «Questo stillicidio – ha detto con forza Giovinazzi – va fermato subito. Il Consorzio Stornara e Tara sta inviando cartelle e avviando pignoramenti in quello stesso territorio che è stato appena bidonato per via della maxi-truffa dell’uva da tavola. Peraltro il Consorzio, che è passato da 485 euro per irrigare un ettaro a circa 1300 più un centinaio di euro per il contributo fisso, non fa da anni manutenzione dei canali, anzi contribuisce ad ostruirli scaricandovi dentro materiali di risulta». «Per questo – ha concluso Giovinazzi - bisogna congelare tutto, visto anche il contenzioso tributario praticamente in atto, e aspettare che la riforma vada in porto. Magari facendo chiarezza sul debito dello Stornara e Tara, per il quale si parla di circa 30 milioni: dati certi, però, credo non li abbia nemmeno il commissario».
Su questa base Confagricoltura chiederà un incontro urgente col prefetto: «L'unico in grado – ha sottolineato Giovinazzi - di bloccare una situazione che sta precipitando a tutto danno degli agricoltori che, peraltro, vogliono pagare ma vogliono farlo nella giusta misura». Al fianco del presidente sono intervenuti alcuni imprenditori agricoli dell'agro di Castellaneta, che hanno mostrato gli assegni scoperti con i quali sono stati truffati durante l'ultima vendemmia dell'uva da tavola e le procedure di pignoramento cui sono stati sottoposti nei giorni scorsi: «Al danno si aggiunge la beffa» hanno commentato sconsolati i fratelli Trovisi.