In aumento, nel versante orientale della provincia, i furti negli esercizi commerciali e le rapine
In aumento i furti negli esercizi commerciali e le rapine. In diminuzione gli scippi e i furti nelle abitazioni. Crescono i fenomeni estorsivi, ma, secondo il prefetto di Taranto, Carmela Pagano, in realtà sono cresciute le denunce da parte delle vittime di questi episodi, evidentemente prima molto più restii a rivolgersi alle forze dell’ordine.
Dal raffronto fra i due semestri presi in considerazione (il primo semestre del 2009 e l’analogo del 2010), fra i cosiddetti “reati spia”, che incidono sul grado di vivibilità e sulla qualità della vita, sono in lieve calo, invece, i reati nel campo dello spaccio delle sostanze stupefacenti, mentre crescono i danneggiamenti arrecati al patrimonio pubblico o privato.
Rispetto poi ai dati complessivi dell’intera provincia, nel versante orientale jonico é in aumento il trend delle rapine in luogo aperto e quello delle rapine nelle abitazioni. Preoccupante anche la crescita dei furti negli esercizi commerciali, che invece è quasi nulla nel dato complessivo della provincia di Taranto.
Più confortante il trend riferito ai reati legati all’usura (in diminuzione sia in tutta la provincia, che, in particolare, nel versante orientale della provincia) e allo spaccio degli stupefacenti (questo dato è in crescita in tutta la provincia, ma è in sensibile calo nel solo versante orientale).
Il terzo incontro itinerante del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si è svolto ieri a Manduria alla presenza del Prefetto, di tutti i vertici provinciali dei Corpi delle forze dell’ordine e dei sindaci degli undici comuni del versante orientale jonico, è servito per monitorare la presenza delle cinque tipologie di fattori di rischio per la sicurezza urbana nell’ambito di ciascun comune. Ovvero le situazioni urbane di degrado o di isolamento; le situazione di danneggiamento al patrimonio pubblico o privato, che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana; l’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva di immobili tali da favorire le situazioni precedenti; le situazioni che costituiscono intralcio alla pubblica viabilità o alterano il decoro urbano (fra queste l’abusivismo edilizio); i comportamenti che possono offendere la pubblica decenza; le situazioni di rischio per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Attraverso gli interventi di politici e “addetti ai lavori” è emersa una situazione tutto sommato tranquilla per quel che riguarda l’ordine e la sicurezza pubblica. Quasi tutti gli intervenuti hanno invece rimarcato il crescente fenomeno dei danneggiamenti al patrimonio pubblico e privato, che creano non poche difficoltà agli enti pubblici, che non hanno risorse e mezzi per fronteggiare gli episodi.