mercoledì 30 ottobre 2024


06/10/2010 10:28:14 - Manduria - Attualità

La comunità manduriana si è stretta con un commosso abbraccio alle due famiglie provate dall’immenso dolore

 
Una bara bianca portata a spalla dai suoi tanti amici, dall’abitazione sino alla chiesa Madre, dove mons. Franco Dinoi, arciprete di Manduria, ha officiato il rito funebre. Sulla bara di Sasà, la giovane vittima del tragico incidente di domenica scorsa, una sciarpa biancoverde, a testimonianza della sua simpatia verso la locale squadra di calcio.
Non molto lontano, a poche centinaia di metri in linea d’area, un altro corteo funebre: quello di Pasquale Giorgino, 62 anni, la seconda vittima dell’incidente. E’ stato celebrato, mezz’ora più tardi, nella chiesa “Don Bosco”. Stessa straziante atmosfera di dolore.
La comunità manduriana si è stretta ieri pomeriggio con un commosso abbraccio alle due famiglie provate dall’immenso dolore per la perdita dei loro cari.
Impressionante la folla che ha voluto dare l’estremo saluto a Salvatore Dicursi, figlio unico, che è volato in cielo a soli 28 anni: in prima fila i genitori e gli altri parenti, straziati dal dolore. Poi i tantissimi amici di Sasà (fra questi anche diversi tifosi del Manduria) che hanno partecipato alla funzione tutti stretti l’uno all’altro, in un unico grande dolore, per sentirsi più forti nell’affrontare questa tragedia.
Fiori bianchi, tanti applausi e un messaggio inserito in rete in Facebook per rendere l’ultimo saluto a Sasà: «Ci ha lasciati così... Senza parole!.. Anche questa volta non si è smentito... Ciao».
Più composto il dolore dei familiari di Pasquale Giorgino, l’uomo che, a bordo del suo motociclo, dopo essersi recato nella propria campagna nel pomeriggio della domenica, si era immesso sulla strada che da Manduria porta a San Pietro in Bevagna per far ritorno nella sua abitazione. Anche nella chiesa dedicata a Don Bosco il dolore e la disperazione dei familiari.
«Impariamo ad essere prudenti per salvaguardare la nostra vita» è stato il messaggio che, nell’omelia, ha lanciato mons. Franco Dinoi, il quale, con le sue parole, ha cercato di trasmettere la forza di continuare ai familiari di Sasà.
Entrambi i parroci hanno incoraggiato le famiglie provate dal lutto spiegando che, un giorno, rivedranno i loro cari in un’altra dimensione e che fino ad allora dovranno ricordarli in maniera serena.
Per entrambe le celebrazioni funebri l’uscita delle bare dalle due chiese è stato il momento più straziante per i familiari più stretti.
Per ricordare Sasà sono già nati i primi gruppi di Facebook. Ma la sua pagina personale è già ricchissima di commoventi messaggi.
«Ciao Sasà: ti abbiamo dato un caloroso e spettacolare addio» scrive Salvatore. «Ci hai dato tanto a tutti con i tuoi gesti e con il tuo sorriso. Ci mancherai tanto e non ti dimenticheremo mai».
Poi, Anna, aggiunge.
«Fai un buon viaggio amicone mi! Ti vogliamo tantissimo bene».










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