“Dalla psicomotricità alla musicoterapica: strumenti di interazione infermiere-persona” il tema del corso
Presso la Sala del Cenacolo della Chiesa di San Francesco a Manduria, nei giorni di domani (martedì), dalle ore 8,30 alle ore 13,30, di giovedì 12 febbraio dalla ore 15,30 alle ore 20,30 e di martedì 17 febbraio dalle ore 8,30 alle ore 13,30, verrà effettuato un corso di aggiornamento che ha per tema: “Dalla psicomotricità alla musicoterapia: strumenti di interazione infermiere-persona”. Il corso, che viene proposto dall’IPASVI di Taranto, Federazione Nazionale Collegi Infermieri, prevede la partecipazione di 50 infermieri. L’interessante argomento del suddetto corso permetterà quindi di studiare ed affrontare situazioni che oggi giorno appaiono sempre più di grande attualità ed importanza in una società in continua evoluzione come la nostra.
La psicomotricità, intesa come quella disciplina che educa e rieduca il corpo della persona visto come unità globale in continuo, mutevole scambio con le esperienze affettive e ambientali, esprime l’unione inscindibile tra il movimento, il pensiero e la vita affettiva per i quali, l'unico luogo possibile, è il proprio corpo. Il corpo, a sua volta, diventa la via attraverso cui vengono sollecitate ed impartite le informazioni che il soggetto è stimolato a sentire, elaborare e trasformare in idee, esperienze e vissuti. I movimenti compiuti, le posture, i ritmi adottati, il tono muscolare, raccontano così di emozioni, blocchi, frustrazioni, inibizioni. La psicomotricità, intesa quindi come disciplina educativa, rieducativa e tereapeutica viene, così, associata alla musicoterapica.
Intesa come forma di linguaggio non verbale che percorre le vie percettive afferenti alla coscienza e forse soprattutto all'inconscio, a quei livelli cioè emotivi, istintuali, la musicoterapia tratta casi di sofferenza psichica e fisica che vanno dalla sindrome di Down ai deficit o difficoltà percettive, di espressione motoria, del linguaggio, cognitive e dell'apprendimento, emotive e relazionali, fino alle alterazioni della personalità, all'autismo. La terapia può essere preventiva, evolutiva, di mantenimento o sostegno, risolutiva. Pertanto, la professione del musicoterapeuta, attualissima, ma con radici antichissime, è ormai inevitabilmente proiettata verso spazi sempre più vasti ed autonomi, supportata com'è dai riconoscimenti accademici, successi terapeutici, riferimenti teorici sempre più numerosi e scientifici. La musicoterapia è forse oggi il modo più “potente” di proporre la musica in forma veramente creativa, comunicativa, profonda. Importante è quel fattore preventivo che la stessa offre, e tale fattore è sempre più utilizzato, specie negli ambiti scolastici, con risultati notevoli su tutte le sfere di personalità ed i livelli di apprendimento, sia nei bambini portatori di handicap che non; questo perché, pur contenendo il termine “terapia”, non deve essere pensata necessariamente come rivolta solo a chi ha dichiaratamente problemi da risolvere, ma, al contrario, trova referenti in tutti gli individui, aiutandone e promuovendone la crescita generale e l'armonizzazione.