E’ nata a Taranto, ma il presidente è di Manduria: Salvatore Sgura
Vivere senza barriere. Solo un’utopia per tanti diversamente abili? O anche un obiettivo raggiungibile?
«L’obiettivo è raggiungibile, ma occorre scendere in campo per reclamare i nostri diritti» afferma Salvatore Sgura (che vediamo nella foto), da anni su una sedia a rotelle a causa di un incidente stradale. «Se attendiamo che qualcosa scenda dal cielo, siamo sulla strada sbagliata».
Salvatore Sgura, che ha sempre combattuto con tenacia per far valere e applicare quelle che sono le norme e le leggi in questo settore, ha deciso, insieme ad alcuni amici del capoluogo jonico, di dar vita ad una nuova associazione, che si chiama proprio “Vivere senza barriere”. Quest’associazione ha la sede legale a Taranto. Salvatore è il suo primo rappresentante legale.
«Vogliamo affrontare tutti i problemi con i quali il disabile è costretto a confrontarsi ogni giorno» spiega Salvatore Sgura. «Non solo quelli relativi alle barriere architettoniche. Garantiremo assistenza fiscale e legale e aiuteremo i disabili a districarsi nei meandri della burocrazia per ottenere ciò che li spetta. Un esempio? Gli ausili. Da un lato cercheremo di ottenere prezzi più alla portata di tutte le tasche. Dall’altro ci batteremo affinché, ad esempio, sia limata l’Iva su questi articoli. Chiederemo alla Regione Puglia, che attualmente garantisce un aiuto del 20% sul costo degli ausili, di aumentare il contributo. Perché, infatti, altre Regioni si accollano sino al 30-40-50% dei costi? Ma è importante che i disabili conoscano i tanti ausili esistenti, che servono a facilitarci la vita. Purtroppo, da quel che è la mia esperienza, credo che la maggior parte dei disabili siano a conoscenza dell’esistenza di non più di 2-3 ausili, quelli, ovvero, più comuni».
Salvatore poi tocca un altro tasto molto delicato: quello del recupero funzionale di alcuni handicap.
«In molti casi garantiscono un periodo limitato di cure e terapie in centri specializzati. Poi il disabile, che non ha recuperato pienamente, ritorna a casa e, lentamente, regredisce. Questo non è giusto. Bisogna garantire la terapia completa per ogni caso».
“Vivere senza barriere” si è posta un altro obiettivo importante.
«Vogliamo riuscire ad ottenere una nostra scuola guida per disabili. L’esperienza di tutti i giorni, infatti, si porta, in alcuni casi, a confrontarci con gente che non è informata sui nostri diritti. Il disabile si sente richiedere, a volte, di acquistare l’auto con gli ausili e poi di sostenere l’esame. Ma se c’è il rischio di essere bocciato, perché deve propedeuticamente sostenere una spesa così ingente?».
Da Salvatore Sgura, infine, un appello.
«Per ottenere questi risultati dobbiamo essere in tanti. Il nostro profilo di Facebook, in una settimana, ha raggiunto già 2.000 iscritti. Ne stanno arrivando tantissimi altri: a loro chiederemo di sostenerci moralmente nelle battaglie. Saremo noi a presentare progetti e proposte agli enti. E dagli enti ci attendiamo sensibilità e disponibilità».