Inviata una diffida a tutti i consiglieri regionali espressi dalla provincia di Taranto a non votare il Piano di Riordino ospedaliero
«La Regione Puglia chiude, in provincia di Taranto, due ospedali e taglia decine di posti letto negli altri nosocomi. E ciò che scippa agli ospedali del nostro territorio viene donato, in termini di incremento di posti letto, in alcuni ospedali della provincia di Bari».
Anche il versante orientale della provincia di Taranto si mobilita contro il Piano di Riordino ospedaliero. Nei prossimi giorni, e comunque entro giovedì (giorno in cui dovrebbe riunirsi il Consiglio Regionale), si riuniranno tutti i Consigli Comunali dei centri che hanno come punto di riferimento il “Giannuzzi” per approvare un ordine del giorno di protesta contro gli altri tagli previsti per l’ospedale manduriano (dai precedenti 160 posti ai 121 rideterminati con l’ultima versione del Piano del 31 dicembre scorso). Ma già ieri, al termine della conferenza stampa dell’on. Pietro Franzoso, alla quale hanno partecipato anche il sen. Nessa, il consigliere regionale Sala e sindaci e assessori di quasi tutti i comuni della zona, è stato concordato un documento congiunto di diffida a votare il Piano di Riordino ospedaliero, che sarà notificato ai nove consiglieri regionali espressi dalla Provincia di Taranto.
«Dopo la chiusura degli ospedali di Mottola e Massafra, ora si depotenzia, quasi si annulla, l’assistenza ospedaliera nel versante orientale della provincia» ha affermato l’on. Pietro Franzoso. «Si tagliano i 6 posti letto di Oncologia, i 5 posti letto di Ematologia, 2 posti letto dell’Unità Coronarica, ben 11 posti letto di chirurgia e si dimezzano i posti letto della Nefrologia. Scompare, poi, la Rianimazione, cancellando tutti gli impegni assunti nel corso degli anni. In pratica si punta a trasformare il “Giannuzzi” da ospedale ad una sorta di poliambulatorio. Senza tener conto del fatto che in estate l’utenza servita si triplica e che i collegamenti logistici con il capoluogo di provincia sono critici. Ricordo ancora tutta la propaganda politica che fu messa in atto da Vendola quando la giunta Fitto aveva elaborato un proprio Piano di Riordino. Quel Piano di Riordino prevedeva per il “Giannuzzi” ben 233 posti letto. Poi si è passati ai 160 della versione del Piano approvata all’inizio del 2010. Quindi ora si è scesi a 121. E non mi si venga a dire che la Regione taglia questi posti letto perché intende costruire un ospedale nuovo: a che servirebbe spendere tanti soldi per costruire un ospedale nuovo, se poi si eliminano tanti servizi? Mi attendo una mobilitazione trasversale, perché la salute non ha colorazione politica. Mi attendo una presa di posizione forte da parte di tutti i partiti, nonché dalle rappresentanze sociali e sindacali e dalla classe medica».
In tanti sono intervenuti. Molto significative le parole del sindaco di Torricella, Giuseppe Turco, peraltro appartenente ad un partito di centrosinistra.
«Ho visto a Massafra protestare tutti i partiti: in una piazza vi erano quelli di centrosinistra e in un’altra piazza quelli di centrodestra» ha ricordato Turco. «Secondo me qualcuno non sta dicendo la verità. Questa sensazione si amplifica quando vedo un rappresentante della Regione, che ha approvato il Bilancio regionale, scendere in piazza per tutelare l’ospedale di Massafra… Secondo me per il “Giannuzzi” questo è il primo passo verso la chiusura. Ora andranno via i primari, poi a ruota andranno via gli altri medici. Proprio come è accaduto per la Sampdoria: andato via Cassano, stanno andando via tutti…».