mercoledì 30 ottobre 2024


27/02/2011 10:31:43 - Manduria - Attualità

Parola di scout

 
Invasione di campo, o meglio di paese, ieri sera a Manduria, per il raduno degli Scout, ritrovatisi in Piazza Garibaldi, divenuto il quartier generale del mondo visto a piedi. Zaino in spalla, foulard multicolor per indicarne la provenienza e l’appartenenza al clan, scarpe pesanti, pantaloncini come da divisa, una bella giacca a vento per il vento di Eolo che evidentemente aveva aperto l’otre, viste le temperature di questa fine inverno, i saluti alla loro maniera, coreografie spontanee di una scelta convinta, buoni propositi certificati pubblicamente tra discorsi calorosi e parole per riassumere la scelta di viaggiare al braccio delle chiesa, ed il gioco è fatto.
Mettici la giovinezza che per chi non ce l’ha, la cosa basta ed avanza. Manduria, capitale decentralizzata dello scoutismo per un weekend, melting pot dell'ecumenismo
on the road da tutto il circondario e l’interland pugliese e non solo, in quella Piazza in cui si respirava aria nuova tra le bandierine di benvenuto, gli scambi di mano, sms, squillini per fissare in memoria i nuovi numeri telefonici, i video e le foto via mobile phone per fissare nel tempo le nuove amicizie conquistate, con sicuramente qualche appendice sul social network più social che ci sia, facebook, per non parlare dell’inondazione di mail postume.
Dopo un caloroso breefing di benvenuto, per dirla alla moderna, a cura delle autorità ecclesiali di casa nostra, gli scout si sono diretti alla conquista della città di accoglienza come i tanti profughi che a più ondate giungono da ogni dove sulla coste italiane, quando sono alla conquista di nuove terre, per poi indirizzarsi verso le strutture o le famiglie che li ospiteranno.
Festa del cuore dunque e gioia per gli occhi per una piccola percentuale di ragazzi, che forse non fa notizia e che a sgomitate, si fa largo tra i luoghi comuni che vedono protagonisti i coetanei che hanno scelto di dedicarsi ad altri aspetti della vita. In fondo i veri alternativi sono proprio loro, che amano la vita in divisa, tra la buona azione quotidiana, un incontro settimanale nelle parrocchie, le uscite tra un giorno di scuola e l’altro.
Stamane, domenica, mentre la chiesa continua a proporci il discorso sulla montagna di Cafarnao di Gesù alle folle che lo seguivano, messa solenne per tutti e poi, dopo i saluti, si riparte alla conquista del mondo per scalare quella montagna con questa sentinelle della speranza.
E sulle loro orme ci poniamo anche noi, acciacchi a parte naturalmente.
 
Mimmo Palummieri










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