Il sindaco: «Da noi la massima solidarietà, ma non vogliamo essere lasciati soli»
«Il campo base di Manduria è stato creato per venire incontro all’emergenza che si è creata a Lampedusa e per l’urgenza di dover provvedere al più presto a dare una sistemazione più adeguata ai profughi, che, sul molo dell’isola in cui sono stati accolti sinora, non hanno neppure la possibilità di lavarsi e cambiarsi. Ma questo campo base ha il requisito della provvisorietà».
Paolo Tommasino, sindaco di Manduria, sottolinea più volte quest’ultimo importante concetto.
«La nostra comunità ha nel proprio Dna lo spirito dell’accoglienza e, quindi, accetterà la presenza di questi profughi nel campo base del vecchio aeroporto militare» è la premessa del sindaco. «Io ho dovuto chiaramente accettare le determinazioni che sono arrivate dal commissario straordinario per questa emergenza. Ma sia ben chiaro: si tratta di una tendopoli passeggera. Altrimenti, è chiaro, avrebbero scelto caserme abbandonate. Oppure, ad esempio, l’avrebbero attrezzata con cucine da campo, invece che convenzionarsi con un’azienda di catering».
Tommasino si fa portavoce, poi, delle sensazioni e delle preoccupazioni dei cittadini manduriani.
«I cittadini manduriani sono dibattuti fra due sentimenti» prosegue il primo cittadino. «Da un canto, sono solidali con questa povera gente, consapevoli della loro sofferenza e della loro disperazione. Ma sono anche preoccupati perché questo territorio ha già tanti problemi. Preoccupati per la sicurezza sociale e per quella sanitaria. Il numero dei profughi, ad esempio, potrebbe incidere sull’equilibrio sociale. Ho però ricevuto delle precise rassicurazioni da parte della Prefettura, che ringrazio per le garanzie e per il sostegno che ci sta fornendo».
Infine delle valutazioni politiche.
«Auspico che la città di Manduria non sia lasciata sola nella gestione di questa emergenza» afferma il sindaco Tommasino. «Vorrei che Regione e Provincia (ho già incontrato ieri Florido) siano al nostro fianco. E poi, soprattutto, vorrei che si evitassero le strumentalizzazioni politiche. Comprendo le preoccupazioni, che sono legittime, ma abbiamo il dovere di affrontare con responsabilità e serietà questo momento di comprensibile difficoltà per la nostra piccola città. In sintonia, tutti quanti dobbiamo mettere in atto un’azione comune e concordata».