MANDURIA - Un’opera della studentessa manduriana Martina Piccione tra le dieci selezionate nel contest nazionale della Biennale di Ancona
  • giovedì 06 febbraio 2025

MANDURIA - Un’opera della studentessa manduriana Martina Piccione tra le dieci selezionate nel contest nazionale della Biennale di Ancona

16/06/2015 11:46:59 - Manduria - Attualità

Le dieci opere selezionate nel concorso saranno esposte sino al prossimo 23 agosto nella mostra “Frammenti d’umanità”, allestita presso il Museo Tattile Statale Omero, nella Mole Vanvitelliana di Ancona

 
Un’opera della studentessa manduriana Martina Piccione tra le dieci selezionate nel contest nazionale della Biennale di Ancona.
Brillante finale di anno scolastico per la sede manduriana del liceo artistico “V. Calò”, unica scuola pugliese ad essersi fatta onore nella 5ª edizione del prestigioso contest artistico nazionale afferente alla “Biennale ArteInsieme - Cultura e culture senza barriere” di Ancona.
L’iniziativa, promossa dal Museo Tattile Statale Omero del capoluogo marchigiano, ha visto tra le dieci opere selezionate quella di Martina Piccione, alunna della 5ª D dell’indirizzo Arti Figurative. Sotto la guida del docente di riferimento, Cosimo Piro, la giovane artista manduriana ha presentato al concorso una piccola scultura in tecnica mista, intitolata “Il filo rosso di Venere”.
Il contest rientra nello spirito della “Biennale Arte Insieme”, che «ha lo scopo di favorire l’integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità e di quelle svantaggiate per provenienza da culture altre e per condizione sociale». Per questo, gli artisti in concorso erano chiamati a esprimersi «sui temi della diversità nei suoi molteplici aspetti, da quelli inerenti alle situazioni di disabilità a quelle inerenti la cultura, la razza, la religione».
Il regolamento, inoltre, chiedeva di trarre ispirazione dalla poetica dell’artista Giuliano Vangi, testimonial dell’evento, noto per le bellissime opere ammirabili in alcuni luoghi pubblici di Firenze e Siena, nei Musei Vaticani e nella nuova chiesa di San Giovanni Rotondo, dedicata a San Pio.
La scultura di Martina Piccione raffigura Venere, dea di amore, bellezza e fertilità, cinta da un filo rosso. Il riferimento è alla leggenda popolare di origine giapponese, secondo la quale ogni persona, dalla nascita, porta un filo rosso indistruttibile al mignolo della mano sinistra, che la lega alla propria anima gemella. Ma la Venere di Piccione ha perso le braccia e, con esse, anche l’amore.
Questa affermazione porta lustro al liceo manduriano, diretto dalla prof.ssa Brigida Sforza, soprattutto in ragione del fatto che il concorso era aperto anche agli universitari delle Accademie di Belle Arti.
Le dieci opere selezionate nel concorso saranno esposte sino al prossimo 23 agosto nella mostra “Frammenti d’umanità”, allestita presso il Museo Tattile Statale Omero, nella Mole Vanvitelliana di Ancona.

 

 

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