MANDURIA – Entro la fine di settembre la seduta del Consiglio comunale per discutere e votare la mozione di sfiducia rivolta al sindaco
  • mercoledì 05 febbraio 2025

MANDURIA – Entro la fine di settembre la seduta del Consiglio comunale per discutere e votare la mozione di sfiducia rivolta al sindaco

31/08/2017 07:58:27 - Manduria - Attualità

Ma ci saranno i 13 voti per determinare lo scioglimento del consesso?

Nei minuti in cui la Prefettura ha reso nota la decisione di nominare una commissione d’accesso ispettivo antimafia per verificare se al Comune di Manduria vi siano state delle infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione dell’Ente, veniva protocollata a palazzo di Città una mozione di sfiducia rivolta al sindaco Roberto Massafra, sottoscritta da dieci consiglieri comunali di opposizione.

Una semplice coincidenza (la mozione era già pronta da qualche giorno), ma che serve a comprendere la difficoltà politica che vive l’attuale Amministrazione. Il primo cittadino ha dichiarato ufficialmente di essere assolutamente tranquillo circa l’arrivo della commissione d’accesso ispettivo antimafia, ma probabilmente lo è meno su quanto sta accadendo in città: da un canto il movimento popolare “Manduria Noscia”, molto seguito attraverso i social, ha promosso una manifestazione di piazza per chiedere lo scioglimento del consesso elettivo, dall’altro dieci consiglieri comunali rivolgono la sfiducia al sindaco (il presidente del Consiglio, Enzo Andrisano, dovrà convocare la seduta entro 30 giorni).

Anche se mancano pochi mesi alla fine del mandato, anche questa consiliatura, insomma, rischia di non arrivare alla scadenza naturale.

«La maggioranza uscita dalle urne nel maggio del 2013 non “esiste più”» è riportato nella mozione di sfiducia dei dieci consiglieri comunali. «La città di Manduria sta attraversando una fase di gravi difficoltà. Non c’è settore della pubblica amministrazione che funzioni. Le anomalie sono ovunque. E c’è di più: sono a rischio i servizi essenziali. Questo sindaco e la sua Giunta sono inerti davanti ai tanti problemi dei cittadini, che si aggravano ogni giorno di più.

Tante forze politiche si sono alternate al capezzale di una amministrazione con la voglia di poter governare una città già allo stremo delle forze e con innumerevoli problemi! Ma non è bastato. In tutto questo l’ha fatta da padrone l’incompetenza politica e l’inconcludenza dell’azione amministrativa del sindaco, che non ha mai governato i problemi e che ha portato Manduria allo stato di degrado in cui versa oggi!

Proprio la mancanza di una logica politica del primo cittadino ha generato un susseguirsi di maggioranze in Consiglio comunale e cambiando ben 21 assessori che facevano comodo solo alla sua smania di arrivare alla scadenza naturale del mandato! Il susseguirsi di nuovi assessori in giunta non è stato certo un punto di forza ma un palese elemento di debolezza e di inconcludenza politica. Se a questo aggiungiamo il fatto che molto spesso, pur di avere un voto favorevole in consiglio da parte del consigliere di turno gli è stato concesso un assessorato e, conseguentemente, un posto in giunta, si capisce benissimo che l’azione messa in campo dal sindaco non era di carattere politico ma meramente di carattere personalistico, a scapito dell’interesse collettivo!

La giunta comunale è stata completata in questi giorni, e continua ad annoverare l’assessore con delega ai LL.PP., Ecologia, Ambiente, Appalti e Contratti, che, a parere degli scriventi, versa in una situazione di incompatibilità non fosse altro per il ruolo ricoperto fino a pochi mesi fa come tecnico comunale. L’Amministrazione Massafra, che ha operato fino a pochi giorni fa con un “esecutivo monco”, è diventata per questa città una grossa palla al piede! Bisogna assolutamente liberarsene, visto che neanche davanti all’ultima inchiesta giudiziaria, il sindaco ha pensato di chiarire la sua posizione in merito, traendone le dovute conseguenze!

Le ultime vicende poi hanno evidenziato nuovi e gravi problemi che riguardano sia la sicurezza dei cittadini che la tutela del territorio».

Per centrare l’obiettivo (ovvero mancare a casa il sindaco Massafra) serviranno, però, almeno altri tre consiglieri comunali, che, al momento, non ci sono. Altrimenti le firme sarebbero state depositate o presso un notaio o presso il segretario comunale, generando così l’automatico scioglimento del consesso.





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