- mercoledì 05 febbraio 2025
Conoscere e saper interpretare le buone prassi amministrative e i modelli di organizzazione politica positivi, per creare una proposta di buon governo per Manduria
“Idee in Comune” dei sindaci di Bari (Antonio Decaro), di Lecce (Carlo Salvemini) e
di Martina Franca (Franco Ancona) a confronto questa sera a Manduria, nell’ambito di una iniziativa promossa da “Manduria Lab”, che si terrà questa sera, a partire dalle ore 18, presso il chiostro di San Francesco.
“Conoscere e saper interpretare le buone prassi amministrative e i modelli di organizzazione politica positivi, per creare una proposta di buon governo per Manduria”: è questo l’obiettivo dell’iniziativa “Idee in Comune”.
«È questo, da sempre, il leitmotiv del laboratorio politico progressista Manduria Lab che, volendo proseguire il percorso avviato lo scorso anno con la Scuola di Formazione Politica, ha deciso di creare una nuova opportunità di confronto con la città, mediante una iniziativa dal titolo “Idee in Comune”» è riportato in una nota. «L’evento tratterà i temi della sussidiarietà, del ruolo dei comuni nel campo della partecipazione, della capacità di attrarre aiuti dall’Europa, ma sarà anche una occasione per riflettere sull’importante connubio tra i valori progressisti e l’apporto delle reti civiche nella formazione di progetti politico-amministrativi credibili e vincenti.
Temi questi, che verranno trattati dalla viva voce di alcuni tra i più autorevoli protagonisti della scena politica locale, che rappresentano per “Manduria Lab” esempi di buone pratiche.
Una occasione autorevole per verificare se anche a Manduria vi sono le condizioni per dare slancio ad un progetto progressista e civico ampiamente condiviso, che è l’obiettivo per cui è nata “Manduria Lab”».
In un’altra nota, “Manduria Lab” interviene per commentare l’avvenuta fine della consiliatura.
«Noi di “Manduria Lab” siamo stati fieri oppositori dell’Amministrazione Massafra e non da ieri, ma da sempre, non avendone mai condiviso metodi e pratiche. Tuttavia oggi non condividiamo neppure le manifestazioni di giubilo che stanno accompagnando la fine di essa. Una consiliatura che termina davanti ad un notaio, ormai a pochi mesi dalla conclusione naturale del mandato, rappresenta, a nostro avviso, un vulnus per la città, in quanto testimonia (se mai ce ne fosse ancora bisogno) il fallimento di una intera classe politica.
Molte operazioni di salvataggio abbiamo visto compiersi in questi anni, da più parti, anche dalla parte di alcuni che oggi vorrebbero accreditarsi come salvatori della patria. Il dubbio che si tratti piuttosto di un tentativo di salvataggio personale, anche se fuori tempo massimo, non sembra poi tanto infondato».
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