MANDURIA - Sarà l'azienda Luigi Carlino di San Donato di Lecce a demolire la chiesa e le strutture parrocchiali intitolate a San Giovanni Bosco e ad edificare il nuovo complesso dedicato al culto
  • mercoledì 05 febbraio 2025

MANDURIA - Sarà l'azienda Luigi Carlino di San Donato di Lecce a demolire la chiesa e le strutture parrocchiali intitolate a San Giovanni Bosco e ad edificare il nuovo complesso dedicato al culto

26/10/2017 07:13:52 - Manduria - Attualità

Nel giro di poco più di un paio di settimane sarà sottoscritto il precontratto e, pertanto, entro fine novembre inizieranno i lavori

 

Sarà l’azienda Luigi Carlino di San Donato di Lecce a demolire la chiesa e le strutture parrocchiali intitolate a San Giovanni Bosco e ad edificare il nuovo complesso dedicato al culto. Le buste contenenti le offerte delle varie aziende (complessivamente quattro) interessate all’appalto sono state aperte ieri mattina negli uffici della Curia diocesana di Oria, alla presenza del vescovo mons. Vincenzo Pisanello e del parroco don Dario De Stefano. Il progetto prevede un investimento di oltre 4 milioni e mezzo di euro (oneri inclusi): di questa somma, il 75% sarà finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana con i fondi derivanti dall’8x1000 e per il 25% (quindi oltre un milione di euro), con le donazioni della comunità di San Giovanni Bosco. Sulla base imponibile, ovvero 3 milioni e 900mila euro, l’azienda vincitrice dell’appalto ha proposto il ribasso più alto, aggiudicandosi i lavori. Nel giro di poco più di un paio di settimane sarà sottoscritto il precontratto e, pertanto, entro fine novembre inizieranno i lavori.

L’intervento si è reso necessario in quanto la maggior parte delle strutture parrocchiali – edificate tra gli anni ’50 e gli anni ’70 - versano in uno stato di particolare degrado.

«Diverse perizie tecniche hanno dimostrato che le soluzioni di consolidamento e ristrutturazione sarebbero state antieconomiche e non avrebbero risolto completamente le problematiche esistenti» fu spiegato, tempo fa, dalla Diocesi. «È stato pertanto ritenuto opportuno procedere con la demolizione e la riedificazione dei fabbricati in stato di avanzato degrado (la chiesa, le aule e le sale comunitarie), ottimizzando gli spazi esistenti (dedicati alle attività oratoriane e sportive), recuperando quanto possibile (il teatro e il capannone che ora ospita provvisoriamente la chiesa)».

«La comunità parrocchiale potrà dunque svolgere le quotidiane attività in strutture edificate secondo i più innovativi criteri di sicurezza e in ottemperanza alle vigenti norme antisismiche: dalla chiesa (che potrà ospitare oltre 700 fedeli seduti) alla canonica, con particolare attenzione soprattutto all’oratorio con il suo centro polifunzionale e il vasto cortile con i campi da gioco» prosegue la nota. «La progettazione e la direzione dei lavori sono affidate all’architetto Francesco Lonoce, agli ingegneri Claudio Mele e Salvatore Micelli, nonché agli architetti Fabiola Decataldo e Maria Adele Marsella; importante nella gestione della pratica il ruolo svolto da don Francesco Nigro, direttore del Servizio per l’Edilizia di culto della Diocesi di Oria».





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