MANDURIA - Ambiente e legalità: le riflessioni di Sabrina Matrangola, figlia di Renata Fonte
  • mercoledì 05 febbraio 2025

MANDURIA - Ambiente e legalità: le riflessioni di Sabrina Matrangola, figlia di Renata Fonte

19/02/2018 06:51:12 - Manduria - Attualità

Don Luigi Ciotti ritornerà a Taranto sabato 3 marzo

 

La notizia è stata ufficializzata nel corso del convegno promosso da Legambiente di Manduria e dal CEA (con la collaborazione di Popularia), sul tema “Ambiente e legalità: seminare memoria per costruire giustizia”, al quale sono intervenuti Sabrina Matrangola, figlia dell’assessore di Nardò di Renata Fonte uccisa da criminalità nei primi anni ’80, il presidente regionale di Legambiente, Francesco Tarentini, il presidente della sezione di Manduria della stessa associazione ambientalista, Giuseppe De Sario, il rappresentante dell’associazione “Libera”, Giancarlo Girardi, e, a far gli onori di casa, il commissario straordinario Francesca Adelaide Garufi.

«Mia madre è stata uccisa perché voleva lasciare alle sue figlie l’ambiente intatto» le parole di Sabrina Matrangola. «Pensavamo di essere immuni dalla mafia e dalla criminalità, invece in quel periodo si stavano iniziando ad organizzare. Se però fossimo stati in tanti a difendere l’ambiente e, nello specifico, Porto Selvaggio, sarebbe stato più difficile, per i sicari, “prendere la mira”. Come diceva Borsellino, la solitudine la si paga a caro prezzo».

Poi il ricordo della madre come donna.

«Io e mia sorella avevamo 11 e 15 anni: volevamo nostra madre ancora in casa non solo come assessore o nell’impegno attivo in politica (ispirata e fortificata dalle idee Mazziniane), ma anche come donna e come mamma» ha proseguito Sabrina Matrangola. «Dopo il suo omicidio, inizialmente Nardò, la nostra città, si sforzava di dimenticare al più presto questo episodio. Dopo i primi anni, solo i nostri amici avevano vivo il suo ricordo. Gli altri restavano in un silenzio che rischiava di diventare astio.

Poi ha tuonato nei nostri cuori don Luigi Ciotti, che ci ha aiutato a trasformare il dolore non in vendetta, bensì in memoria collettiva e impegno. E’ importante che i giovani sappiano e siano sensibilizzati al rispetto della legalità e, nel caso specifico, dell’ambiente: loro sono il carburante necessario per invertire la tendenza».

Negli altri interventi è stato auspicato un patto fra istituzioni e cittadini per il vero rispetto delle regole e per una maggiore sensibilità dei giovani (commissario Garufi); quindi l’importanza di seminare memoria, finalità peraltro dell’iniziativa promossa a Manduria (De Sario), anche combattendo l’indifferenza, che è la prima mafia (Tarentini), azione svolta da anni egregiamente dall’associazione Libera, sempre in prima fila in questa battaglia (Girardi).





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