MANDURIA - Archeologia anno zero: dalla tomba venuta alla luce al parco archeologico malinconicamente chiuso
  • martedì 04 febbraio 2025

MANDURIA - Archeologia anno zero: dalla tomba venuta alla luce al parco archeologico malinconicamente chiuso

01/08/2018 09:41:48 - Manduria - Attualità

Perché non sono stati presi in considerazione i progetti per l’apertura del parco presentati a maggio da due cooperative?

 

Viene alla luce una tomba di epoca messapica, ma continua a restare malinconicamente chiuso il Parco archeologico della civiltà messapica. Non solo. Il museo archeologico allestito e inaugurato poco meno di un anno fa nell’ex convento degli Agostiniani è fruibile solo al mattino dal lunedì al venerdì: il sabato, la domenica e ogni giorno festivo la porta d’ingresso resta chiusa. Infine l’ultimo museo, quello sulla Seconda Guerra Mondiale, inaugurato a marzo all’interno dell’ex convento delle Servite: è aperto tutte le mattine, compresi i giorni festivi (grazie all’impegno del Gal Terre del Primitivo, cui è stato affidato temporaneamente il servizio di apertura e chiusura), ma non di sera.

In attesa di conoscere le decisioni sul futuro della tomba con le pareti intonacate e dipinte di via del Mandorlo d’Oro (è particolare anche perché presenta una cornice superiore con un motivo a meandro continuo realizzato nei colori rosso e blu, di finissima fattura), a Manduria si continua a vivere l’emergenza sulla gestione dei beni culturali. Per la tomba, la Soprintendenza archeologica, replicando ad un utente del profilo facebook che immaginava una sua immediata chiusura (come d’altronde accade sistematicamente a tutte le tombe che vengono alla luce all’esterno del parco archeologico), è stata decisa e secca: «Sarà un vero piacere poter smentire il suo catastrofismo! Garantiamo il massimo impegno nella salvaguardia di questo importantissimo rinvenimento».

Nessuno mette in discussione la sensibilità e l’impegno della Soprintendenza, ma il pessimismo dei manduriani è dettato sia da quanto è accaduto nel passato, sia dall’assurda situazione relativa al parco (intendiamoci: per questo secondo aspetto, le competenze della Soprintendenza relativamente alla fruizione della struttura sono marginali).

E’ scandaloso che una città che potrebbe vivere di turismo tenga chiuso il Parco archeologico durante la stagione estiva. Le uniche eccezioni riguardano le associazioni di promozione turistica, regolarmente abilitate, che chiedono di poter ottenere l’apertura del parco per visite di gruppo. In questo caso, indicando per tempo la data precisa, il Comune ottiene l’o.k. della Soprintendenza e delibera la concessione. Per tutti gli altri giorni dell’estate, il parco è desolatamente chiuso.

Eppure, in primavera, fu pubblicato un bando per l’affidamento in gestione della struttura. Hanno inviato la manifestazione di interesse (con relativo progetto) due cooperative. Spirito Salentino di Manduria e PoliSviluppo di Taranto. Ma a quel bando, sinora, non è stato dato seguito..





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