MANDURIA - «Per la battaglia sulla localizzazione del depuratore e sul recapito finale dei reflui resta un'unica strada da percorrere: quella giudiziaria»
  • martedì 04 febbraio 2025

MANDURIA - «Per la battaglia sulla localizzazione del depuratore e sul recapito finale dei reflui resta un'unica strada da percorrere: quella giudiziaria»

23/07/2019 10:07:28 - Manduria - Attualità

E’ l’opinione dell’ex consigliere comunale Arcangelo Durante

 

«Per la battaglia sulla localizzazione del depuratore e sul recapito finale dei reflui resta un’unica strada da percorrere: quella giudiziaria».

E’ l’opinione dell’ex consigliere comunale Arcangelo Durante.

«La politica regionale ci ha abbandonato. Quella locale ci ha svenduto. Di fatto la volontà popolare è rimasta inascoltata nonostante le riuscitissime manifestazioni del 31 marzo e del 7 aprile 2017.  Eppure i risultati della protesta avevano portato ad ottenere l’opportunità di delocalizzare l’impianto da Urmo Belsito in “contrada Serpenti”, accordo sottoscritto lo stesso 7 aprile dalla Regione Puglia Acquedotto Pugliese, Comuni di Manduria ed Avetrana.

Dopo che il 10 aprile il Consiglio comunale di Avetrana deliberava l’accordo, a Manduria, invece, l’11 aprile in aula veniva a mancare il numero legale. Poi il giorno dopo, il sindaco e la sua maggioranza ritirava la delibera in questione che prevedeva lo spostamento del depuratore da Urmo Belsito in “contrada Serpenti”».

Fatta questa premessa, Durante esprime le motivazioni alla base della sua convinzione.

«Dopo aver rivolto l’invito a tutte le associazioni e comitati (Manduria Lab, Cecilia De Bartholomaeis, Manduria Migliore, Movimento Idea di Giuseppe Coco  e Movimento Manduria Noscia di Mimmo Breccia) a sottoscrivere una denuncia unitaria, senza ottenere la loro adesione, il 20 giugno scorso il sottoscritto, in qualità di unico componente di Manduria del Comitato di tutela del territorio di Avetrana (associato a Italia Nostra), ha protocollato, davanti al Procuratore Carlo Maria Capristo, un esposto denuncia e l’intero dossier di 8 pagine. Tale dossier contiene anche l’esposto denuncia presentato alla Procura di Taranto e alla Dia di Lecce il 12 settembre  2017 proprio per far luce sull’episodio della mancata approvazione dell’accordo raggiunto a Bari.

E’ troppo comodo oggi scaricare la responsabilità alla sola lettera di Bruno Vespa, quando il primo responsabile sono sicuramente l’ex sindaco Roberto Massafra e la sua maggioranza, senza escludere, forse, le pressioni di altri personaggi.

Pertanto oggi tornare a manifestare il 1° agosto prossimo utilizzando i villeggianti diventa solo strumentale alle prossime campagne elettorali Comunali e Regionali del 2020.

Piuttosto, oggi il signor Breccia, che si professa “messia” e “salvatore della Patria” sulla questione depuratore, dica chiaramente ai manduriani dove era e con chi era durante le manifestazioni del 31 marzo e del 7 aprile 2017. Se la memoria non mi inganna, faceva parte proprio dell’enturage del sindaco e dell’ex assessore Lariccia.

Questi i fatti. Lo spettacolo non mi appartiene».





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