MANDURIA - Primarie del Pd, l’intervista a Maria Grazia Cascarano
  • lunedì 03 febbraio 2025

MANDURIA - Primarie del Pd, l’intervista a Maria Grazia Cascarano

15/01/2020 11:26:37 - Manduria - Attualità

«Elena Gentile ha vinto a Manduria perché è una donna dal grande spessore politico. I pochi voti ad Emiliano? Qualcuno ora deve delle risposte al governatore…»

Elena Gentile trionfa a Manduria: ben 644 preferenze, contro le 68 dell’attuale governatore pugliese Michele Emiliano. Il quadro è completato dagli 11 voti di Amati e i 2 di Palmisano.

Le primarie dell’altro ieri confermano il feeling fra il Partito Democratico della città messapica e l’ex assessora della giunta Vendola. Già nelle Europee dello scorso anno, Elena Gentile aveva ottenuto 312 preferenze, risultando fra i candidati più suffragati dell’intero centrosinistra. Domenica, a dispetto di qualche dichiarazione di intenti discordanti della vigilia da parte di qualche big (o presunto tale) del partito, il Pd ha sostenuto in maniera compatta Elena Gentile.

«E’ una donna dal grande spessore politico» il giudizio di Maria Grazia Cascarano, referente del Pd manduriano. «Si è già spesa per il territorio sia quando ha ricoperto la carica di assessore regionale, sia dopo la sua elezione ad europarlamentare. E’ una donna capace, sempre disponibile ad ascoltare, che a Manduria in tanti stimano».

Maria Grazia Cascarano si sofferma poi sulla debacle di Michele Emiliano.

«Alla vigilia delle primarie in tanti hanno annunciato il sostegno al governatore: da Malagnino a Becci, dal partito di Stellato ad Articolo 1. I voti non sono arrivati: appena 68. Credo che qualcuno ora debba delle risposte ad Emiliano».

Per la Cascarano la sconfitta di Emiliano non è da legare alla vicenda del depuratore.

«Il governatore aveva manifestazione la disponibilità a cambiare il sito in cui ubicare il depuratore. Fu l’allora maggioranza del Consiglio comunale di Manduria che deliberò l’indicazione della contrada Urmo-Belsito. Di fronte ad un atto ufficiale del Comune, Emiliano dovette fare un passo indietro».

Fra pochi mesi Manduria ritorna alle urne per rieleggere un sindaco, chiudendo così la parentesi del vuoto amministrativo causato dallo scioglimento del consesso per le infiltrazioni della criminalità.

«Al momento il centrosinistra è diviso in due: una parte ha già indicato il nome del proprio candidato a sindaco in Gregorio Pecoraro, un’altra vorrebbe cercare di riunire tutto lo schieramento partendo dal programma, per poi individuare il candidato. Al momento il rischio di presentarsi divisi è quindi alto. C’è chi non si rende conto del rischio che Manduria corre…».

 





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