MANDURIA - Due sorelle in … campo per recuperare e rilanciare un prodotto tipico della città: il Pomodorino di Manduria
  • lunedì 03 febbraio 2025

MANDURIA - Due sorelle in … campo per recuperare e rilanciare un prodotto tipico della città: il Pomodorino di Manduria

07/12/2020 07:45:22 - Manduria - Attualità

Chiara e Anna Lucia D’Adamo hanno raccolto la sfida sull’importanza della biodiversità lanciata, un paio di anni fa, grazie al progetto di CAP Salento e dalla condotta Slow Food Manduria Terre del Primitivo

Due sorelle in … campo per recuperare e rilanciare un prodotto tipico della città: il Pomodorino di Manduria.

Chiara e Anna Lucia D’Adamo hanno raccolto la sfida sull’importanza della biodiversità lanciata, un paio di anni fa, grazie al progetto di CAP Salento (che aveva come referente Alessandro Mariggiò e ben 4 aree protette) e dalla condotta Slow Food Manduria Terre del Primitivo e che ha coinvolto anche altre due aziende agricole (Damiano Spina di Oria e Terra di Patuli). Una sfida ambiziosa: “seminando il passato, si intende raccogliere il futuro”.

L’agricoltura, soprattutto nell’attuale fase di congiuntura, è chiamata, per la sua sopravvivenza, a nuove sfide. Una maggiore attitudine all’innovazione è sicuramente portata dalla presenza della donna in agricoltura. In questo caso si tratta di due sorelle, Chiara e Anna Lucia, che hanno ereditato l’azienda di famiglia da papà Giovanni..

Il Pomodorino di Manduria, avendo una resa bassissima rispetto agli ibridi commerciali e richiedendo molto lavoro, è stato abbandonato nel corso dei decenni dagli operatori agricoli, nonostante le ottime caratteristiche organolettiche.

«E’ stato inizialmente rintracciato il seme, che solo pochi agricoltori anziani ancora custodivano» raccontano le due sorelle Chiara e Anna Lucia D’Adamo. «Si è passati quindi alla fase della coltivazione di questo prodotto, che rappresenta un vanto per il nostro territorio. Abbiamo iniziato con piccole superfici, come da tradizione lungo la costa in agro di Manduria, anche perché i semi erano pochi».

Rispettando il disciplinare di produzione, l’azienda agricola D’Adamo (una piccola ma brillante realtà a conduzione familiare) ha raccolto, lavorato e trasformato i pomodorini di Manduria.

«La raccolta è manuale e avviene a partire dal giorno in cui si festeggia Sant’Antonio (il 13 giugno), fino ad agosto» ricordato Chiara e Anna Lucia. «Il Pomodorino di Manduria può essere trasformato in passata, in pomodorino in acqua e sale e in semisecco».

Dopo la creazione del marchio (Produttori Pomodorino di Manduria), utilizzato dalle tre aziende coinvolte, sono nate le prime confezioni di prodotto: la “Passata”, il “Semisecco” e lo “Stretto e lasciato”.

«I primi riscontri sono positivi: i consumatori apprezzano questi prodotti, che ricordano le tipologie di una volta. C’è tanto entusiasmo e, con esso, la volontà di allargare i mercati».

Accanto al più conosciuto Primitivo di Manduria, insomma, l’agricoltura locale ha un prodotto in più per prendere per la … gola i consumatori e per contribuire allo sviluppo sostenibile della città.





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