MANDURIA - Quale rilancio per la zona industriale di Manduria? Se ne è discusso in Consiglio comunale
  • lunedì 03 febbraio 2025

MANDURIA - Quale rilancio per la zona industriale di Manduria? Se ne è discusso in Consiglio comunale

26/02/2021 09:54:31 - Manduria - Attualità

Varie proposte: ecco le posizioni dei gruppi consiliari

Consentire l’insediamento di centri commerciali nella zona industriale della città messapica.

La proposta, formulata attraverso una mozione, è stata avanzata dal consigliere comunale della Lega, Francesco Ferretti. Proposta dalla quale è scaturito sostanzialmente un dibattito sulla necessità di intervenire con urgenza per rilanciare la zona degli insediamenti produttivi: pochissimi gli opifici che sono sorti, molti i lotti deserti. Anche perché nella zona attualmente non sono attivi i servizi di urbanizzazione primaria.

«Per la precisione» ha chiarito il presidente del Consiglio comunale Gregorio Dinoi, «la rete idrica interna è presente nell’area, ma non collegata a quella di AQP. La rete fognaria, invece, è collegata al tronco Sava-Manduria, che entrerà in funzione solo quando sarà completato il depuratore. Per la pubblica illuminazione, infine, gli impianti erano stati realizzati, ma sono stati rubati i cavi e, quindi, ora tutta l’area è al buio».

Non solo. Il consigliere comunale Progressista Domenico Sammarco ha fatto notare anche gli alti costi dei lotti.

«Un imprenditore che vorrebbe investire pagherebbe 33 euro per un metro quadrato. Nella vicina Sava, invece, il costo è di 20 euro. Si proceda, allora, a limare questi costi. Poi occorrerebbe verificare le motivazioni alla base della mancata realizzazione degli opifici nei lotti assegnati e, più in generale, a pubblicare un nuovo bando per verificare la richiesta di quelli liberi».

Come rilanciare, allora, la zona degli investimenti produttivi? Per il consigliere Ferretti occorrerebbe apportare delle modifiche al regolamento per consentire eventuali realizzazioni di centri commerciali, con i quali si creerebbe nuova occupazione. Al momento, infatti, in questa zona è permessa solo la presenza di attività industriali o artigianali.

«Non è possibile modificare la destinazione dell’area apportando solo piccole aggiunte al regolamento» l’opinione dell’assessore all’Urbanistica Ketty Perrone. «Occorrerebbe, infatti, approvare una variante al PIP. Anche perché, così come è stata concepita l’area PIP, l’area riservata ai parcheggi è del 10%, mentre se si realizzasse un centro commerciale, ai parcheggi dovrebbe essere riservata l’80% dell’area».

Tante idee, alcune anche contrastanti, sul rilancio di un’area che avrebbe dovuto fungere da traino per il comparto artigianale e industriale della città.

«I centri commerciali favoriscono la creazione di nuovi posti di lavoro? Però» ha obiettato il consigliere comunale dei Verdi Gregorio Perrucci, «decreterebbero la morte della micro economia commerciale, che è sempre stato il tessuto produttivo più vitale della nostra economia».

Maggioranza e minoranza si sono trovati d’accordo nel rimarcare l’urgenza di rendere appetibile un investimento in quest’area.





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