Takoua Ben Mohamed è una donna che, attraverso l’ironia, tocca temi molto delicati e importanti come integrazione, dialogo fra culture e lotta ai pregiudizi, agli stereotipi e alle discriminazioni
Il 22 febbraio scorso la scrittrice e graphic designer Takoua Ben Mohamed ha incontrato gli studenti del Liceo manduriano “De Santis Galilei”, intrattenendosi con loro in una chiacchierata-intervista, volta ad approfondire il mondo raccontato attraverso le sue strisce.
Originaria della Tunisia, ma “romana de Roma” di adozione - come a lei piace definirsi - Takoua Ben Mohamed è una donna che, attraverso l’ironia, tocca temi molto delicati e importanti come integrazione, dialogo fra culture e lotta ai pregiudizi, agli stereotipi e alle discriminazioni.
Classe 1991, Takoua si trasferisce in Italia a soli 8 anni, senza identità, conoscendo solo l’arabo. Qui viene a contatto con la forma di comunicazione che le regalerà tante soddisfazioni e, dopo qualche anno, anche un lavoro: il fumetto. Lei stessa racconta che, per farsi comprendere da insegnanti e compagni di classe, comunicava attraverso il disegno bisogni, sentimenti, emozioni. Gli anni della scuola media, poi, sono stati per lei un vero e proprio “esperimento sociale”, in quanto accompagnati dalla scelta di indossare il velo per farsi portavoce della sua cultura, proprio nel periodo dell’attentato alle Torri Gemelle del 2001 a New York: i pregiudizi verso i musulmani crescevano e Takoua si sentiva sempre più fuori luogo ma non demordeva. “Il velo mi ha insegnato tantissimo” racconta: frequentando la scuola superiore fu messa a sedere al centro della classe con un ragazzo di orientamento politico-sociale e religioso diametralmente opposto al suo, ma a dispetto di ogni previsione e al di là delle apparenze e degli stereotipi, dopo qualche tempo e qualche scaramuccia verbale tra i due venne stretta un’amicizia così forte da arrivare persino a marinare insieme le lezioni.
Crescendo e maturando il suo amore per l’arte, Takoua inizia a pubblicare sul suo blog molte strisce, che susciteranno l’attenzione di diversi editori. Alcuni di loro, in seguito, contattano Takoua e le chiedono di pubblicare con loro nuovi contenuti. Dopo diversi rifiuti, Takoua diventa ufficialmente una Graphic Designer, pubblicando il suo libro “Sotto il velo” nel novembre del 2016. Il suo scopo è di raccontare una storia in cui i lettori possano facilmente immedesimarsi. Takoua non vuole lanciare un messaggio pedagogico, ma semplicemente raccontare la sua esperienza e quella di tanti altri tramite l’ironia e l’autoironia, in modo da strappare al lettore un sorriso di umana condivisione. Tra i vari aneddoti spicca proprio l’esperienza vissuta da una sua amica che portava il velo la quale, poco tempo dopo l’attentato newyorkese, entrando in un bar viene attaccata verbalmente da alcuni avventori che temono che la ragazza “li faccia esplodere”. A quel punto l’amica di Takoua, senza paura, si avvicina al bancone e chiede al barista, con tono minaccioso, “una bomba”, alludendo scherzosamente alla famosa brioche al cioccolato così denominata: la prontezza autoironica dimostrata, però, strappa a tutti una risata e conquista la simpatia persino degli energumeni che l’avevano insultata.
Quello di Takoua è, dunque, un libro che tocca argomenti importanti e delicati. La filosofia della scrittrice? “Trovare il meglio per lasciare il peggio”!
Tosca Maria Grazia Daversa, Silvia Ferretti, Valentina Sammarco e Giulia Scorrano
(foto di Ludovica Filomena e Matteo D’Aloja)