E’ promosso dall’associazione “Cicatrici” e si svolgerà all’interno della sala lettura della Sinagoga di Manduria
“Le donne e l’olocausto”.
E’ il tema di un convegno che, promosso dall’associazione di Manduria “Cicatrici”, è in programma per questa sera, a partire dalle ore 18, all’interno della sala lettura della Sinagoga di Manduria (in vico degli Ebrei 10, nel cuore del centro storico). Eì l’evento voluto da “Cicatrici” per onorare al meglio la “Giornata della Memoria” e per ricordare la Shoah.
«Qual è stato il ruolo delle donne durante la Shoah? Quanti sono a conoscenza dell’atroce esistenza del campo di concentramento di Ravensbrück, il campo esclusivamente femminile a 80 km da Berlino? Cosa è successo nella nostra Manduria durate gli anni delle discriminazioni e delle deportazioni nazifasciste? Sono solo alcune delle domande al centro dell’evento “Le donne e l’olocausto”, organizzato in occasione della Giornata della Memoria, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1995» è riportato in una nota dell’associazione “Cicatrici”.
Evento che si svilupperà in due parti: da un lato un approfondimento storico curato dalla giornalista Valentina Palumbo sul campo di sterminio di Ravensbrück, aperto nel maggio del 1939 e liberato nell’aprile del 1945 dalle truppe sovietiche e che ha visto la presenza di oltre 110.000 donne prigioniere (di queste, 92.000 saranno brutalmente uccise); a seguire, Angela Greco, guida turistica e operatrice culturale, ci racconterà la storia del ghetto degli Ebrei dei Manduria durante gli anni delle discriminazioni razziali fasciste e con un suo personale ricordo di Elisa Springer».
E proprio alla memoria di Elisa Springer, cittadina onoraria di Manduria di origini ebree, saranno anche dedicate le letture sceniche che impreziosiranno la riflessione del pomeriggio e che saranno curate da Maria Rosaria Coppola, voce narrante del gruppo musicale “Cantacunti”.
«L’evento, moderato dalla psicologa Maria Teresa Coppola, oltre ad essere un importante e quanto mai necessario momento di riflessione anche in relazione ai più scottanti temi attuali legati al fenomeno dell’immigrazione, perché parafrasando le parole di Primo Levi:“E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire”, ci permette» si legge nella parte conclusiva del comunicato di “Cicatrici”, «di aprire una importante finestra sulla questione di genere all’interno dell’orrore della Shoah, tema da sempre poco approfondito ma assolutamente centrale per comprendere appieno l’orrore».