Campano di origine, il 17 maggio 2002 ricevette la cittadinanza onoraria di Manduria
Walter Tommasino, campano di origine (è nato a Sessa Aurunca), viveva ed operava a Manduria da tantissimi anni.
Nei 50 anni compresi tra il 1944 (anno della sua laurea in Lettere Classiche a Napoli, su una tesi di epigrafia aurunca, relatore Amedeo Maiuri) e il 1994 (anno del suo pensionamento), egli ha praticamente ricoperto tutti i ruoli dell’amministrazione scolastica pubblica, essendo stato via via docente di scuola media e di liceo, preside di scuola media e di liceo, vincitore del concorso di provveditore, ispettore centrale della Direzione Classica del Ministero della Pubblica Istruzione.
A livello ministeriale si è particolarmente interessato di sperimentazione e di aggiornamento, anche all’estero (v. corso di aggiornamento per docenti e lettori di italiano nelle università dei paesi dell’Est, Bratislava, 1991). Per l’aggiornamento a distanza dei docenti (Dipartimento Scuola Educazione, DSE) ha curato cinque trasmissioni televisive (Rai Tv 3) su propri progetti. Quale rappresentante della Direzione generale istruzione classica, scientifica e magistrale ha preso parte ai lavori della commissione “Brocca"”(diretta da Francesco Sabatini, ord. di Grammatica Storica, Università “La Sapienza” di Roma, e poi presidente dell’Accademia della Crusca) per la stesura dei programmi di italiano del biennio e triennio delle scuole medie superiori, e spesso è stato invitato, come relatore, a convegni di studio e dibattiti sui nuovi programmi, per una pedagogia e una didattica della “lettura” (v. il convegno organizzato dal C.I.D.I. di Pavia Dal libro ai libri il 18-19 novembre 1993: fra i relatori, Maria Corti, Cesare Segre, Cesare Bozzetti, Gulio Armellini, Clelia Martignoni, Giuseppe Petronio).
Intensa è stata la sua collaborazione alle attività di sperimentazione degli I.R.S.S.A.E. Puglia (v. L'educazione linguistica nel biennio delle scuole sperimentali, Aspetti teorici, Bari, 1992, pp. 59-68; Idem, Bari, 1995, pp. 33-52), Emilia Romagna {La riflessione sulla lingua Orientamenti teorici, 1995; L'Educazione letteraria nel biennio Orientamenti teorici, 1997), Friuli Venezia Giulia (Progetto speciale lingue e linguaggi, 1992, pp. 37-53; 139-148; Dal passato per il futuro, 1996, pp. 29-44). Altrettanto attiva la partecipazione a dibattiti su riviste specializzate (La Nuova Secondaria, Continuità e Scuola, I Licei, Civiltà dei Licei).
Ha al suo attivo una produzione ricca di oltre cento titoli, tra testi scolastici (pubblicati da Carlo Signorelli Milano, Giuseppe D'Anna Firenze, Fratelli Conte Napoli, Salvatore Sciascia Caltanissetta-Roma, Macinagrossa Bari) e numerosi saggi letterari su Cielo d’Alcamo, Dante, Manzoni, Leopardi, Pascoli, D'Annunzio, Saba, Ceccardo Ceccardi Roccatagliata, Silone, Montale, Quasimodo, De Sanctis, Tomasi di Lampedusa, Piovene, Fortini, I poeti pugliesi del '900 (Vittorio Bodini, Raffaele Carrieri, Cosimo Fornaro, Stella Poli, Pietro De Filippis), Omero e i poeti italiani del '900, B. Croce, Carducci...(i saggi sono apparsi in riviste di italianistica, numeri monotematici, pubblicazioni di Aa. Vv., Letture classensi dell’Opera di Dante, plaquettes, annuari scolastici). I suoi saggi critici sono citati in rassegne bibliografiche (Università di Bari, Facoltà di Magistero, “la ricerca”, n. 2, 1980; Rivista Pascoliana, Accademia Pascoliana di San Mauro, 11, 1999). E’ stato annoverato tra ì rappresentanti della “critica integrale, che utilizza con accorto equilibrio tutte le indicazioni più fruttuose delle metodologie finora accennate” [Fiammetta Filippelli, Letteratura per l'esame di stato. Il Novecento, Napoli, Simone per la scuola, vol. 2, 2003, p. 241, (2001)].
Si è occupato anche di storia patria con una duplicità di interessi verso la patria di nascita e quella d’adozione: sicché nella sua produzione coesistono e cronologicamente si intrecciano sia gli studi in qualche modo connessi alla patria di origine, sia gli scritti legati alla nuova patria: i primi quasi rigenerano un legame antico insopprimibile, gli altri riflettono l’intimo bisogno di metter radici - anche attraverso lo studio della storia e della cultura - nella comunità in cui la vita [lo] ha portato a vivere.
Alla patria di adozione rinvia la pubblicazione di numerosi inediti della “Gattiana” (lettere di B. Croce, di Pasquale De Luca a Giuseppe Gigli, scritti vari di Francesco Prudenzano, Parravicini, Tommaseo, Pasquale Villari, cronache di Castorio Sorano e di Francesco Maria Ferrari, e da ultimo Le satire e i giochi enigmistici dell'abate Serafino Gatti), oltre a significativi profili di personaggi manduriani del '600, '700, '800, (pubblicati sui «Quaderni Archeo») e in particolare del '900 (Eugenio Selvaggi, Michele Greco, Luigi Neglia, Giacomo Lacaita, Giovan Battista Arnò). Recentemente ha curato per Filo editore la ristampa di Scrittori Manduriani di G. Gigli, su cui riportiamo la recensione di Mario Marti (Walter Tommasino per Giuseppe Gigli, “Voce del Sud”, 7 dicembre 2002, p. 6): «...Ma non del Gigli si vuole qui discettare, quanto del libro che ai suoi Scrittori manduriani ha voluto dedicare Walter Tommasino; il quale, campano di origine, si è sempre sentito soprattutto salentino, e specialmente manduriano, studioso ben noto a tutti quanti noi, che ci occupiamo di queste cose. Ed eccola qui, sotto i miei occhi, la bella, nuova edizione della quale egli ha voluto favorirci, E' una replica della seconda del 1896, con la succulenta introduzione di Cosimo De Giorgio, che compariva già nella prima del 1888. Ma è corredata anche di una breve “Presentazione” di Paola Galeone, e di una simpatica “Prefazione” dell’editore Schiavoni, e dell' “Introduzione” di Walter Tommasino, appunto, ampia, esauriente, scrupolosa. L’opera è apparsa nell’anno 2002 presso l’editore manduriano Fulvio Filo Schiavoni (pp. 360), appunto. Bisogna dare atto al Tommasino d’aver fatto il possibile per rispondere a tutti gli eventuali interrogativi posti dal lettore e dallo studioso. Alla sua "Introduzione" ha dato questo titolo:"Giuseppe Gigli nel suo tempo storico" e la fenomenologia dell'uno e dell'altro, cioè del Gigli e del suo tempo storico, egli non ha descritto, ma ha fissato concretamente in notizie scarne, datate e ordinate in tre serie: la biografica di lui; la storica ("I fatti della storia") e la culturale ("I fatti della cultra"). Seguono alcune accurate note e pertinenti pagine di sintesi, insomma d'esegesi storica complessa: e infine una sorta di "Nota al testo", nella quale si indicano e si chiariscono i criteri dell'edizione, che, oltre ad essere corredata di giovevoli note, finisce, così, ad assumere tutti i connotati di un'edizione critica (sono registrate le differenze, talora notevoli e significative, tra prima e seconda edizione).
Che dire? Bisogna essere grati a Walter Tommasino, per quello che ha fatto, avendo rimesso in circolazione un testo ormai introvabile e fattoci conoscere anche parti inedite.
Il 17 maggio 2002 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Manduria. Il 5 giugno 2004 gli è stato conferito il Premio alla cultura “Giuseppe Battista” Città della ceramica, per la sezione regionale, con la seguente motivazione. «Walter Tommasino merita il Premio "Giuseppe Battista", per la sua costante e cospicua produzione letteraria e culturale nonché pedagogica che in tanti decenni ha portato fra le nostre genti e le nostre Istituzioni scolastiche.
Genitore esemplare, marito affettuosissimo, docente apprezzato in tutta Italia, Walter Tommasino è degno del Premio per la sua eletta umanità ed ampia cultura».
Walter Tommasino è stato protagonista della vita culturale di Manduria. La stima e l'apprezzamento nei suoi confronti sono stati e sono unanimi e incondizionati. Chi lo ha avuto docente e preside, lo ricorda con riconoscenza e affetto.
Una testimonianza, fra le tante, voglio citare, quella di un ex alunno Paride Tarentini, il quale su Liberamente del 25/1/ 98, in occasione della celebrazione del dott. M. Greco e di mons. L. Neglia, organizzata dall' Amm. Comunale e dal CRESEC e affidata a W. T. [...] scriveva: "Walter Tommasino è come don Luigi Neglia, un manduriano non di nascita, ma certamente di adozione, per l'attaccamento da sempre dimostrato a questa città ed a noi, un tempo giovani liceali, che alla sua scuola di docente prima, di preside poi, ci siamo formati, guidati dalle sue indiscusse doti professionali, dalla sua saggezza, e dalla sua profonda umanità. Quanti professionisti, quanti docenti, quanti operatori culturali, provenienti dal suo Liceo (di cui va giustamente orgoglioso), gli devono qualcosa. Un incoraggiamento al momento opportuno, un sostegno nei momenti di crisi, un aiuto nei periodi scolastici difficili, una presenza sempre costante dentro e fuori le aule scolastiche ed una innata disponibilità al dialogo e al confronto. Il tempo passa, ma gli esempi restano ed i buoni maestri non si scordano mai". Questo è Walter Tommasino».
Altrettanto bello e denso di affetto è il ricordo degli ex alunni del liceo classico "Quinto Orazio Fiacco" di Bari, la cui associazione 1'11 aprile 1996 conferiva al preside Walter Tommasino il Diploma di onore, con la seguente motivazione: «Al prof. Walter Tommasino, già Ispettore del Ministero della P.I. per aver diretto con esemplare equilibrio e squisita sensibilità la vita dell'Istituto contribuendo, in anni non semplici per la vita della scuola, con le sue elevate doti culturali ed umane al prestigio del Liceo in ambiente cittadino».
Ai figli Giuseppe, Massimo e Paolo e agli altri familiari, le condoglianze della redazione