Vive a Mendoza, città dell’Argentina in cui ha un ristorante che ha chiamato “Salento”. All’interno le foto di Manduria
Manduria e in manduriani nel mondo. E’ una rubrica che avviamo questa sera, grazie alla preziosa collaborazione di “Manduriani sparpagliati n’tra lu Munnu non”, gruppo Facebook nato da poco più di un mese grazie all’idea di Antonio Mero, che lo amministra, arrichendolo di tante attività piacevoli e divertenti, ha raccolto tantissimi “sparpagliati” in Italia e nel mondo. Il gruppo ha proprio lo scopo di riunire tutti quei manduriani fuori sede, lontani dalla loro città natale per vari motivi, che siano di lavoro, d’amore o studio.
È una vera Manduria virtuale dove ci si incontra, ci si riconosce e ci si racconta (ricordi, storie della propria infanzia e giovinezza, luoghi, amici usanze, sapore). Gli “sparpagliati” sono veramente “sparpagliati”, fra i membri si scovano manduriani che vivono, non solo al nord, centro e sud Italia, altri a pochi chilometri dalla cittadina, ma anche manduriani che vivono in altre nazioni. Tra questi abbiamo il manduriano Gregorio Dinoi, che vive in Argentina a Mendoza.
Gregorio, nato a Manduria il 1971, ha frequentato, diplomandosi, l’istituto tecnico commerciale “Einaudi”. Non trovando lavoro, a 22 anni parte per Milano dove, per 7 anni, lavora come operaio. Ritorna un paio di mesi a Manduria dai genitori, per poi ripartire a San Severino Marche, in provincia di Macerata, dove conosce sua moglie originaria dell’Argentina. Vive per 12 anni nelle Marche, lavorando sempre come operaio.
I GENITORI Rimasti a Manduria, iniziarono ad accusare, con il passare degli anni, dei problemi di salute. Nel 2010 Gregorio decide così di far ritorno a Manduria, per star vicino ai propri genitori. In quel periodo lavorò come operaio nello stabilimento Ilva.
Quando la situazione lavorativa iniziò ad essere instabile, nel 2014 lasciò Manduria per trasferirsi in Argentina, mentre i genitori si trasferiscono a Milano, dove vivono due sorelle di Gregorio.
La passione di Gregorio é la cucina, così in Argentina, insieme a sua moglie, avviano un ristorante: in primo momento proponeva un menù con piatti della cucina tipica salentina; poi si è specializzato in piatti della cucina del posto.
Nel ristorante “Salento” Gregorio ha portato con sé non solo il nome, ma anche un po’ della sua terra, creando su un grande muro un plotter che ricorda i posti belli del Salento, comprese immagini della nostra Manduria...
Gli abbiamo domandato se ritornerebbe nella sua città natale, Gregorio ha così risposto
«Sinceramente, se ci fosse la possibilità lavorativa, si. Non sono uno di quelli che ripugna il mio paese» .
Poi ha aggiunto un messaggio rivolto a tutti manduriani.
«In qualsiasi parte del mondo ci sono i pro e i contro, se veramente si è messi male, allora è giusto emigrare. Altrimenti la cosa migliore é di stare nel paese di origine, che è un paese che io non cambierei con nessun altro, seppur con i vari problemi che ha. Saluto tutti i Manduriani sparpagliati e la mia Manduria».
Viviana Baldari