«Abbiamo scelto di rappresentare una opera di Oreste De Santis proprio perché è nel suo stile coinvolgere lo spettatore, facendolo soffermare per ragionare su alcuni aspetti delicati della nostra vita quotidiana»
Calato il sipario sugli spettacoli di gennaio della 47esima stagione teatrale della F. C. Ce Tiempi e con la consueta partecipazione alla XXXII edizione della rassegna teatrale in vernacolo Vincenzo Alfieri, organizzata dalla locale Pro Loco di Latiano, in concomitanza con la Giornata del dialetto e delle lingue locali, (iniziativa promossa da UNPLI, allo scopo di custodire e conservare nel tempo il nostro patrimonio linguistico locale di inestimabile valore), la Filodrammatica Cittadina Ce Tiempi, archivia la stagione invernale.
Quella di quest’anno è stata una bella “avventura” che, se da un lato ci ha fatto stare impegnati sino all’ultimo, dall’altro ci ha ripagato dei tanti sacrifici fatti in tutti questi mesi di preparazione, per essere puntuali, anche quest’anno, e presentare la nuova opera, dal titolo “Lu muertu è biu!!!”.
Durante il periodo di preparazione, tanti sono stati i sacrifici fatti da tutti i componenti del gruppo che, ogni sera, tralasciando i vari impegni lavorativi e famigliari, si sono resi disponibili per le prove.
Non sono certo mancate un po' di difficoltà ma, nonostante tutto, la voglia di fare teatro ha sempre prevalso, perciò, anche quest’anno, ci siamo presentati pieni di entusiasmo e desiderosi, come ormai da 47 anni, di divertire e divertirci, lanciando, nello stesso tempo, al nostro affezionato pubblico, un messaggio, sempre in chiave brillante, con una trama nella quale non sono mancati equivoci, paradossi e sorprese finali!
Bisogna riconoscere che con la commedia di questa 47esima stagione teatrale non è stato facile portare sulle scene una trama che trattava un aspetto particolarmente delicato, quale la depressione e la conseguente voglia di farla finita con la vita! Non è stato facile cercare di far “scappare” un sorriso con una battuta detta mentre, sulla scena, stava per consumarsi una “tragedia”! Abbiamo scelto di rappresentare una opera di Oreste De Santis proprio perché è nel suo stile coinvolgere lo spettatore, facendolo soffermare per ragionare su alcuni aspetti delicati della nostra vita quotidiana.
Noi, ci abbiamo provato a trattare argomenti delicati, stando in linea con gli ultimi film che sono stati proiettati nelle sale cinematografiche negli ultimi mesi, e se non siamo riusciti ad accontentare alcune esigenze particolari, chiediamo Scusa!!! Del resto, siamo convinti che lo spettatore, che segue i nostri spettacoli abbia tutto il diritto di esprimere un proprio parere (se costruttivo), partendo dal presupposto che non sempre una commedia deve essere sinonimo di risate a gogò!
Perciò, ci sentiamo in dovere di rivolgere un “grazie” al nostro affezionato pubblico che, per sette sere, non è mancato di farci sentire tutta la sua vicinanza, riempiendo il teatro e, sinceramente, ci dispiace per chi non è riuscito a trovare il biglietto!
Un “grazie” ai nostri sostenitori che non ci abbandonano mai e che ci supportano e...sopportano con grande entusiasmo!
Un “grazie” agli amici della stampa locale che, parlando di noi, hanno permesso di tenere ben in mente ai propri lettori, il tradizionale appuntamento con il nostro gruppo.
Un “grazie” alle nostre famiglie che, amorevolmente e con grande pazienza, ci sono stati vicini, comprendendo e giustificando la nostra passione ed il nostro impegno che, aimè, a volte ci porta lontano da loro.
E un “grazie”, infine, va a noi stessi, che per mesi abbiamo fatto delle rinunce per amore del teatro.
Ora, un po' di meritato riposo dall’attività teatrale ci aspetta, per ricaricarci di nuova energia ed essere pronti per una nuova avventura.
Nel frattempo, fervono già i preparativi per partecipare alla processione arborea e penitenziale, di San Pietro, con la quale si porterà la sacra effige dell’apostolo dalla chiesa, sita nell’omonima marina di Manduria, sino alla città messapica, per poi fare il pellegrinaggio di ritorno, a distanza di una settimana. Si tratta di un rito penitenziale per invocare la pioggia e per ottenere la protezione della città da San Pietro e, quest’anno, ritorna, come da tradizione, dopo cinque anni. E’ un importante evento, molto sentito da tutti i manduriani e si svolgerà il 21 marzo prossimo, con il ritorno il 30 marzo.
Altro impegno in programma, per la prossima primavera, sarà la tanto attesa “Via Crucis in dialetto manduriano” giunta, quest’anno, alla V edizione e che si terrà in prossimità della Santa Pasqua nella quale si rifletterà, sulla Passione di Cristo, con le espressioni tipiche della cultura dialettale.
E allora: viva il teatro e viva le tradizioni.
Annalisa Raimondo
F.C. Ce Tiempi