Poiché, però, il Comune ha eseguito, nel recente passato, degli interventi di ristrutturazione, investendo oltre un milione di euro, per i prossimi 35 anni sarà scomputata la somma spesa per questi lavori
L’ex convento degli Agostiani, sede del museo archeologico “Oltre le Mura”, passa in comodato oneroso dalla Provincia al Comune di Manduria per 35 anni. Poiché, però, il Comune ha eseguito, nel recente passato, degli interventi di ristrutturazione, investendo oltre un milione di euro, per i prossimi 35 anni sarà scomputata la somma spesa per questi lavori.
Finalmente si definisce, dunque, l’intesa fra Provincia e Comune, che consentirà, si spera a breve, di riaprire il museo archeologico “Oltre le Mura”, allestito da anni nell’ex convento degli Agostiniani, nel centralissimo corso XX Settembre, ma chiuso da tempo proprio a causa di questi problemi burocratici. Museo che doveva essere affidato in gestione già da circa tre anni alla coop “Spirito Salentino”, quando ovvero partì la convenzione per la riapertura del parco archeologico e del museo civico allestito nell’ex monastero delle Servite. Tanto tempo è trascorso per venire a capo dei problemi burocratici fra Provincia e Comune, che hanno interessato anche la Soprintendenza Archeologica.
Ora si pone un altro obiettivo: affidare la gestione del museo archeologico, che contiene svariate centinaia di reperti di epoca messapica venuti alla luce in vari scavi dal sottosuolo della città, nel più breve tempo possibile alla coop “Spirito Salentino”, così come pattuito dalla convenzione, affinchè Manduria possa disporre di un’altra importante fonte di attrazione turistica.
Questa struttura era stata adibita, in passato, a caserma dei carabinieri. Da diversi anni (dopo il trasferimento della caserma dei carabinieri nell’attuale struttura) ha però il vincolo di destinazione, da parte dell’odierno comodatario, per l’adibizione a “contenitore culturale che possa ospitare una pinacoteca e/o museo della civiltà messapica o, in alternativa, la biblioteca comunale”, ovvero per finalità di interesse pubblico e di promozione sociale e culturale del territorio e con impegno a non destinare il bene a scopi differenti.
Nel 2008 il Comune ha quindi eseguito i lavori di ristrutturazione dell’ex convento degli Agostiniani e, poco dopo, ha trasferito in questa struttura i reperti archeologici che prima erano esposti nelle teche allestite nell’ex convento delle Servite.
Il 28 maggio scorso Provincia e Comune hanno finalmente raggiunto l’intesa (ratificata con atto deliberativo), che consentirà di rendere nuovamente fruibile il museo.