domenica 24 novembre 2024


13/10/2022 15:52:41 - Manduria - Attualità

10 chiocciole, 9 bottiglie, 4 monete e 37 Top Wine: questi i riconoscimenti della Guida Slow Wine 2023 assegnati in Puglia

10 chiocciole, 9 bottiglie, 4 monete e 37 Top Wine: questi i riconoscimenti della Guida Slow Wine 2023 assegnati in Puglia, ai quali si aggiungono i 16 video realizzati in vigna e cantina dai collaboratori, accessibili direttamente dalla guida tramite QRCode.

Disponibile in tutte le librerie e sullo store online di Slow Food Editore dal 12 ottobre, la tredicesima edizione di Slow Wine racconta le migliori cantine italiane e le etichette più interessanti, selezionate da più di 200 collaboratori disseminati in tutte le regioni della penisola, che permettono una mappatura unica e un aggiornamento costante su quello che sta avvenendo nel mondo del vino italiano.

La Puglia vista da Slow Wine

La Puglia del vino ha retto bene a questo lungo periodo di crisi, anche se, tra pandemia e guerra, il calo di esportazioni ha messo a dura prova soprattutto chi nel tempo aveva puntato sui mercati internazionali di Paesi che hanno subito un brusco calo dei consumi.

Tra le note positive, si continua a registrare un aumento delle vendite del vino rosa, che tocca durante l’estate picchi mai raggiunti prima, e cresce l’attenzione per il comparto spumantistico, anche se la Puglia, tranne la zona della Daunia con San Severo in prima linea, non ha una vera tradizione per questa tipologia.

La scommessa di alcuni audaci imprenditori di puntare per la spumantizzazione su alcuni vitigni come il bombino bianco e la verdeca per quelli a bacca bianca, e il Susumaniello e il Negroamaro per quelli a bacca nera, sta dando loro ragione. Stabile la situazione, già molto buona, del Primitivo e degli altri vini da uve nere come negroamaro e uva di Troia, anche se preoccupa non poco l’aumento di impianti da uve primitivo in tutta la regione, con rese a ettaro altissime, con un conseguente incremento di produzione anno dopo anno che, inspiegabilmente, sta facendo salire il prezzo delle uve anziché farlo scendere.

Giunge voce, nel momento in cui scriviamo queste note introduttive, che alcune delle cantine più produttive della Puglia abbiano quantità notevoli di vino invenduto della scorsa stagione. Il rischio, in queste circostanze, è che la corsa al rialzo porti prima o poi al collasso.

Oltre agli elogi per l’ottimo lavoro che continuano a svolgere, non manca una tiratina di orecchie ai produttori pugliesi, senza distinzione tra nord e sud, per il modo di interpretare in maniera sempre più anonima i vini bianchi. Quest’anno sono stati davvero pochi quelli che ci hanno entusiasmato in degustazione, gli altri erano perlopiù scarichi o con un’acidità esasperata; più in generale, ci siamo trovati di fronte a vini senza grande personalità.

Pur essendo consapevoli che nell’immaginario comune la Puglia lega il suo nome ai rossi e ai rosa, tuttavia anche su questo fronte si può e si deve fare meglio, magari concentrandosi sulle peculiarità delle varietà locali.

Il passato ci insegna che si possono fare grandi bianchi anche in Puglia. Ricordiamocelo!

 

I RICONOSCIMENTI ALLE CANTINE

 

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