MANDURIA – Una fiction racconterà, a trent’anni di distanza, il rapimento di Anna Maria Fusco
  • venerdì 07 febbraio 2025

MANDURIA – Una fiction racconterà, a trent’anni di distanza, il rapimento di Anna Maria Fusco

26/08/2014 22:18:45 - Manduria - Attualità

 L’annuncio nel corso della presentazione del suo libro a masseria Marina

Ad annunciarlo, nel corso della presentazione del suo libro “Verità nascoste”, è stata la stessa maestra manduriana, rapita nel 1983 mentre, da Manduria, stava raggiungendo la scuola in cui insegnava a San Pietro in Bevagna. Dopo l’annuncio, è stato proiettato anche un “promo” di questo lavoro, che trarrà ispirazione dal libro, che contiene “verità” di quella dolorosa vicenda mai rese pubbliche prima d’ora.

«Perché “Verità nascoste”? Per tanto tempo ho tenuto dentro di me tanti episodi di quel durissimo rapimento, durato sette mesi» ha spiegato Anna Maria Fusco. «Non ho voluto far soffrire ulteriormente i miei genitori, cui tacevo anche i miei ripetuti incubi notturni. Inoltre, inizialmente, ho temuto di non essere creduta, tante e tali sono state le crudeli vessazioni cui sono stata sottoposta in quel periodo: violenze gratuite e offese al mio pudore di donna erano all’ordine del giorno in quella angusta, buia, tetra e fredda grotta in cui sono stata tenuta segregata, legata ad una catena di venti centimetri. A darmi coraggio è stata solamente la Fede. Anche nei momenti di sconforto, avvertito la presenza di Gesù con me. Una presenza che mi ha aiutato a superare quei lunghissimi sette mesi».

Il libro vuol essere soprattutto un messaggio rivolto ai più giovani.

«Ho deciso di scrivere il libro quando sono venuti a mancare i miei genitori. Ho capito che questo era il momento per trasferire e affidare questa mia storia ai più giovani, nella speranza che possa essere da insegnamento per avere un mondo migliore, in cui il rispetto della persona sia un valore indiscutibile».

Anna Maria Fusco ha avuto ancora una volta al suo fianco il magistrato Augusto Bruschi: a lui furono affidate le indagini sul sequestro, svolte magistralmente, e a lui toccò anche rivestire il ruolo di pubblico ministero nel corso del processo.

«Se siamo riusciti a individuare i suoi rapitori, i suoi sequestratori, i basisti e gli ideatori del rapimento (una quindicina di persone, alcune delle quali di Manduria), il merito è da ascrivere unicamente ad Anna Maria Fusco: grazie alla sua incredibile memoria (riuscì a raccontarsi ogni particolare della sua prigionia, aiutandoci a risalire ai colpevoli) e grazie al suo coraggio (ha dovuto affrontare gli sguardi dei suoi carcerieri in Tribunale), abbiamo raccolto una serie di prove che hanno inchiodato alle loro responsabilità i colpevoli del rapimento».

La serata è stata organizzata dall’Associazione Culturale Salentina, che, nella sede delle Riserve Naturali (masseria Marina), ha anche allestito una mostra di dipinti. Federica Perpignano (al piano) e Rosanna Volpe hanno proposto una serie di brani originali composti ispirandosi proprio al rapimento di Anna Maria Fusco. Poi si sono esibiti il sestetto “Kalophonix” e il gruppo folk “Radicanti – Suoni dal sud est”.





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