MANDURIA – Per il Tribunale di Taranto sono incandidabili Roberto Massafra, Vincenzo Andrisano, Nicola Dimonopoli e Massimiliano Rossano
  • martedì 04 febbraio 2025

MANDURIA – Per il Tribunale di Taranto sono incandidabili Roberto Massafra, Vincenzo Andrisano, Nicola Dimonopoli e Massimiliano Rossano

31/05/2019 07:40:01 - Manduria - Attualità

Accolti invece i ricorsi dei consiglieri comunali Cosimo Lariccia e Luigi Morgante

 

Il disco rosso per le prossime tornate elettorali regionali, provinciali e comunali per l’ex sindaco di Manduria Roberto Massafra, e per gli ex consiglieri comunali Vincenzo Andrisano, Massimiliano Rossano e Nicola Dimonopoli.

Al contrario potranno regolarmente candidarsi l’ex assessore Cosimo Lariccia e l’ex consigliere Luigi Morgante (che attualmente riveste la carica di consigliere regionale).

Per quest’ultimo, difeso in giudizio dall’avv. Luigi Quinto, la Prima Sezione Civile del Tribunale di Taranto, presieduta da Marcello Maggi, ha rigettato la domanda di incandidabilità formulata dal Ministero dell’Interno.

Il Tribunale ha rilevato che se è vero che il provvedimento di declaratoria di incandidabilità è collegato a quello di scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, è altrettanto vero che l’incandidabilità dei singoli amministratori non è automatica, essendo necessario – in quanto viene interessato un aspetto di rilevanza costituzionale, quale il diritto correlato all’elettorato passivo – che siano autonomamente e distintamente valutate le posizioni dei singoli soggetti interessati, allo scopo di evidenziare collusioni o condizionamenti, i quali abbiano determinato una situazione di cattiva gestione della cosa pubblica, aperta alle ingerenze esterne e asservita alle pressioni inquinati delle associazioni criminali operanti sul territorio.

Per quanto riguarda la posizione del Consigliere Morgante, il Tribunale ha verificato che non è dimostrato alcun collegamento causale tra la condotta del Morgante “e l’azione amministrativa degli organi comunali successiva alla sua elezione nella competizione elettorale del maggio 2013; ciò tenendosi anche conto che non risulta come lo stesso Morgante fosse stato investito di responsabilità di governo dell’Ente, in quanto candidato Sindaco di opposizione non eletto nel turno di ballottaggio”.

Il Ministero è stato condannato a pagare le spese legali in favore di Morgante e Lariccia.





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